Anno: XXV - Numero 214    
Giovedì 21 Novembre 2024 ore 13:20
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A Catania difficile accedere ai servizi della p.a.

Appello del presidente dell’Ordine degli architetti di Catania: «Potenziare personale nei Comuni e avviare processi di digitalizzazione per sfruttare appieno il Superbonus 110»

A Catania difficile accedere ai servizi della p.a.

Non è un problema solo catanese, è una criticità rilevata in tutto il territorio nazionale: «La nostra categoria e, più in generale, i professionisti che operano nel settore dell’edilizia, stanno riscontrato serie difficoltà a dialogare con gli Enti Pubblici, in particolare con i Comuni del territorio provinciale, a causa della riduzione della presenza fisica dei dipendenti – nella maggior parte dei casi in smartworking – e della mancata informatizzazione dei servizi.  Una situazione che di fatto sta ingessando, rallentando e bloccando numerosi interventi, proprio in un momento di grande opportunità dato dalle agevolazioni governative». Questa l’osservazione del presidente dell’Ordine degli Architetti di Catania Alessandro Amaro, alla luce degli ostacoli riscontrati dalla categoria sul fronte dell’accesso agli atti pubblici.

«La riduzione del personale nella P.A. e le limitazioni per il contenimento della diffusione del Covid stanno causando ritardi e danni all’economia, specie nel settore delle costruzioni – ha precisato il massimo esponente degli Architetti di Catania – Basti pensare alle difficoltà di consultazione degli archivi (ancora cartacei e non digitalizzati) per gli atti di conformità urbanistica e strutturale degli edifici». Una brusca frenata per un intero comparto che invece, allo stato attuale, ha «mezzi e strumenti per risollevarsi dopo tanti anni di stallo e di crisi. Su tutti il Superbonus 110%, ma anche Ecobonus, Sismabonus e Bonus Facciate», ha evidenziato Amaro. Che ha poi aggiunto: «È auspicabile e necessario un cambio di rotta per non perdere questa grande occasione economica e di rigenerazione urbana».

Come riuscire a ottenere risultati in tempi brevi? «Credo sia necessario potenziare il personale e impiegare quello esistente lì dove sono state riscontrate le maggiori difficoltà. Mi riferisco agli uffici e agli sportelli per il reperimento di informazioni sui piani urbanistici, agli archivi e alla fruizione di alcuni servizi rivolti ai cittadini. Chiediamo di poter interloquire tramite appuntamento telefonico o video call, perché spesso è impossibile fissare appuntamenti e le risposte via mail rimangono disattese. Del resto, il lavoro dei dipendenti pubblici e dei professionisti converge verso lo stesso obiettivo: l’interesse del cittadino e lo sviluppo del territorio – ha concluso il presidente degli Architetti – Contemporaneamente, bisognerà proseguire nel processo di digitalizzazione e migliorare sistemi obsoleti. La pandemia ha fatto emergere tutte le criticità del sistema: è il momento di trasformare tutto questo in opportunità».

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