Architetti: a Pesaro l’esperienza di Medellin.
In un Convegno organizzato dal Cnappc e dall’Ordine degli Architetti Ppc di Pesaro e Urbino nell’ambito di Pesaro Capitale della Cultura 2024
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In poco più di tre decenni – dopo la morte di Pablo Escobar, capo del cartello di Medellin – la città si è scrollata di dosso la fama di più pericolosa al mondo e capitale mondiale del narcotraffico, entrando nel ristrettissimo gruppo di città tra le più citate a livello internazionale, quale positivo esempio di innovazione e trasformazione urbana. Nel 2013 ha vinto il premio di “Most innovative city in the world”, superando New York e Tel Aviv, assegnato da City Group, Wall Street Journal e Urban Land Institute. Fiore all’occhiello di Medellin il moderno e innovativo sistema di trasporto pubblico integrato (metropolitana e metrocable, una rete di cabinovie per collegare i sobborghi della città) le sue pratiche ambientali e l’impulso dato alla cultura con la sua rete di università, musei, scuole, biblioteche e centri culturali che ha generato una espansione dei luoghi di aggregazione a favore della socialità.
La straordinaria esperienza di trasformazione di Medellin è stata illustrata a Pesaro dall’architetto colombiano Jorge Pérez-Jaramillo di MDE Urban Lab, una delle anime dell’iniziativa, nel corso del Convegno “Rigenerazione urbana, il progetto, la norma, una visione internazionale” organizzato dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) e dall’ l’Ordine degli Architetti PPC di Pesaro e Urbino, nell’ambito di “Pesaro Capitale della Cultura 2024”.
Jaramillo – componente del Comitato scientifico del Cnappc per il “Progetto di futuro – In quali città e territori vogliamo vivere?” – quale responsabile della pianificazione di Medellin tra il 2012 e il 2015 ha partecipato alla definizione di molti interventi che hanno trasformato quella città: tra gli altri il “Parque del Rio”, un corridoio verde metropolitano considerato uno dei più importanti dell’America Latina e le “Unidades de vida articulada”(UVA), nelle quali ampie aree inaccessibili e pericolose di pertinenza dei serbatoi d’acqua sono state trasformate in luoghi di aggregazione e restituite alle comunità locali, contribuendo ad implementare il senso civico che è la grande conquista della Medellin contemporanea”.
Per Massimo Crusi, Presidente del Cnappc, “l’innovazione sociale è la prima e più importante conseguenza dei processi di rigenerazione urbana in quanto capace di produrre significativi cambiamenti nel tessuto sociale ed urbano delle città. Ecco perché, per il Consiglio Nazionale, sono centrali tutte quelle iniziative che affermino il valore della qualità dell’architettura e la sua importanza per migliorare la qualità della vita dei cittadini”.
Giuseppe Cappochin, Responsabile del Dipartimento “Riforma Urbanistica e Futuro della Città” del Cnappc, con il “Progetto di futuro – In quali città e territori vogliamo vivere?”, facendo tesoro delle più significative esperienze internazionali ha sottolineato l’importanza di realizzare un cambiamento radicale nell’approccio alla rigenerazione urbana fornendo contemporaneamente contributi concreti al Legislatore, alle pubbliche amministrazioni e all’opinione pubblica attraverso paradigmi innovativi di governo del territorio, immaginando in tal modo, altri modi di abitare, di lavorare, di spostarsi”.
Per Carmen Storoni, Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Pesaro e Urbino “serve una nuova consapevolezza sulla fragilità dei territori abitati e ciò impone l’urgenza di una nuova cultura urbana. La peculiarità del nostro territorio, fatto di città costiere e borghi a presidio dell’entroterra, può essere luogo di sperimentazione per rinnovati processi di relazione tra persone, tra natura e artificio. Ne abbiamo le potenzialità, l’auspicio è che la politica possa e sappia coglierle.”
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