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Superbonus 110%, le risposte a tutti i dubbi

Organizzato dall’ Unione professionisti, Dedicato a ingegneri, geometri, architetti, e certificatori energetici

Superbonus 110%, le risposte a tutti i dubbi

Molti professionisti hanno scelto il corso dedicato al Superbonus 110% organizzato da Unione professionisti, che si posiziona tra i più seguiti del 2020. Dedicato a ingegneri, geometri, architetti, e certificatori energetici, consente ai professionisti iscritti ai rispettivi ordini professionali di ottenere il riconoscimento dei crediti formativi rilasciati dai Consigli nazionali presso i quali il corso è accreditato. Il corso si propone di approfondire la normativa prevista dal decreto Rilancio in tema di efficientamento energetico e adeguamento sismico offrendo ai professionisti gli strumenti per gestire le pratiche dei clienti in materia di Superbonus 110%.

“Il Superbonus 110% è sicuramente un’opportunità per realizzare interventi di miglioramento della classe sismica e di efficientamento energetico a beneficio degli edifici esistenti residenziali – afferma Paolo Preianò, esperto di sicurezza dei cantieri e docente presso Unione Professionisti – ma l’interpretazione normativa non è facile. Quando si tocca il tema dell’edilizia, si entra in un campo variegato, in cui subentrano una serie di difficoltà ad interpretare la norma in cui anche con un piccolo errore si può incorrere nel rischio di dover restituire l’importo di cui si è beneficiato. Per questo è importante considerare tutte le variabili e le varie deroghe che man mano vengono introdotte alla normativa. Proprio in tema di deroghe stiamo ricevendo tantissime domande da parte dei professionisti: i dubbi sono molti e spesso è necessario effettuare sopralluoghi accurati per fugare qualsiasi criticità”.

Partendo dalla situazione più semplice, l’Ecobonus copre le spese per interventi su edifici esistenti residenziali per attività o di intervento sismico o di efficientamento energetico che deve essere dimostrato con l’avanzamento di due classi energetiche certificate dall’Ape. Ove non fosse possibile, si tiene come valore di riferimento il raggiungimento della classe A4, ovvero la prima, quella più performante. Gli interventi più classici possono riguardare la coibentazione dell’edificio, il cappotto termico è quello più richiesto, oppure la parte impiantistica, come ad esempio l’installazione di una pompa di calore, sempre con il vincolo del miglioramento di due classi energetiche.

“Sulla base di questo quadro generale, si sono mosse – spiega Preianò -una serie di situazioni particolari, ad esempio proprio sugli edifici commerciali è stata fatto recentemente una deroga che prevede che, se l’esercizio commerciale è ubicato all’interno del condominio residenziale, vi è la possibilità di rientrare il Superbonus 110. E’ il caso anche degli studi professionali o degli studi medici inseriti all’interno di condomini prevalentemente residenziali che potrebbero richiedere il rimborso per interventi inseriti all’interno delle parti comuni, come ad esempio la coibentazione della parte perimetrale dello studio”.

Un’altra deroga viene applicata agli edifici storici, come castelli o case di pregio. Un’interpretazione introdotta solo negli ultimi mesi e non prevista inizialmente dalla normativa. “Le deroghe non sono ancora state tutte stabilite, in quanto attorno all’edilizia le variabili da considerare sono moltissime. Un altro esempio è quello di un condominio in cui sussiste un’area abusiva, in questo caso la domanda è: il condominio non dovrebbe usufruire del bonus a causa di quell’appartamento o di quell’area? Questa è una delle domande più ricorrenti da parte dei professionisti. La risposta ora è più chiara: si può portare avanti la pratica escludendo quell’area del condominio che risulta abusiva”, avverte. Ad ogni modo, uno dei prerequisiti fondamentali è che l’edificio sia in ordine dal punto di vista urbanistico, se così non fosse andrebbe sanato, ove è possibile farlo, prima della presentazione della pratica.

La presentazione delle pratiche deve essere fatta dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, ma si prevede che possa essere estesa anche oltre. Anche su questo arco temporale i dubbi sono molti, il più comune riguarda la realizzazione di interventi partiti prima del 1° luglio 2020 ma i cui pagamenti sono arrivati dopo: “In questo caso la legge è chiara, si parla infatti di spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, quindi possono beneficiare del bonus anche interventi precedenti il 1° luglio, ma i cui pagamenti sono effettuati dopo. Allo stesso modo, se una rata viene corrisposta prima del 1 luglio e quelle successive dopo, possono essere rimborsabili tutte le rate successive”, chiarisce.

Un altro aspetto su cui andrebbero chiariti molti dubbi riguarda le modalità di rimborso. “Molti pensano che si possano effettuare lavori di intervento in modo gratuito o, addirittura, andando a guadagnare il 10% sui costi dei lavori, in realtà non è così semplice. Anche il tema della cessione del credito non è semplice, tutto dipende molto dall’istituto bancario a cui ci si rivolge”. Il primo passo che un tecnico deve compiere è quello di fare un sopralluogo dell’edificio e controllare la visura catastale e l’agibilità dell’edificio, verificare che tutto sia in ordine dal punto di vista burocratico.

“A questo punto il compito del tecnico è quello di presentare la condizione economica migliore al cliente che può essere o la cessione del credito alla ditta che farà i lavori, o affidarsi ad una banca oppure usufruire in prima persona degli sgravi fiscali previsti. Per farlo è necessario affiancarsi a un commercialista che analizzi la condizione fiscale del cliente e che asseveri che le spese economiche sostenute siano conformi ai massimali calcolati. Successivamente, una volta stabilita la fattibilità anche economica dell’intervento, il tecnico caricherà sul sito dell’Enea la documentazione delle varie asseverazione, redigere gli Ape convenzionali”, dice..

Tutte le spese tecniche di progettazione, asseverazione, la redazione degli Ape, sono tutte spese incluse e rimborsabili. “All’interno del corso vengono presi in considerazione molti casi pratici, ma le variabili sono così numerose che, dopo aver frequentato il corso, molti professionisti mi scrivono per chiedermi consigli sulle situazioni che si trovano a gestire quotidianamente. Si tratta di una normativa in costante evoluzione e soggetta a moltissime deroghe, per cui anche la formazione su queste tematiche è in continua evoluzione, con Unione Professionisti nei prossimi mesi terremo il passo costante per fornire una formazione aggiornata e completa”, conclude Preianò.

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