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Ddl Semplificazioni Lavoro: Cno in audizione al Senato

Le considerazioni della Categoria sulle modifiche proposte, tra gli altri, a lavoro agile, dimissioni, periodo di prova nel contratto a termine.

Ddl Semplificazioni Lavoro: Cno in audizione al Senato

“Fare un salto culturale” in materia di lavoro agile, passando da una prestazione lavorativa basata sul monte orario a una prestazione di risultato; ripensare all’istituto abrogato del co.co.pro. E sulle dimissioni per fatti concludenti si conferma la “bontà del provvedimento del legislatore” perché si tratta di un istituto che “riporta civiltà giuridica al nostro sistema”, ma al contempo andrebbe ridotto il termine di assenza ingiustificata del lavoratore. E ancora: auspicabile l’ulteriore innalzamento della soglia (1.000 euro) dei fringe benefit. Sono alcune delle proposte avanzate dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro nel corso dell’audizione che si è svoltalo scorso 27 marzo presso la X Commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale del Senato, in merito a quanto previsto dal Disegno di Legge n. 672 “Semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale”. Condivisi dal Consiglio Nazionale dell’Ordine gli interventi di “semplificazione e certezza giuridica”, come ad esempio quello sulla durata del periodo di prova nel contratto a termine. Viene infatti inserito un “criterio di riproporzionamento legato alla durata” con ricadute positive in termini anche di certezza applicativa. Molto positivi anche gli interventi sulle imposte sui redditi: viene “introdotto un principio di cassa allargato al 16 gennaio dell’anno successivo”, elemento di semplificazione importante perché “allinea questa scadenza al versamento dei contributi previdenziali alle ritenute fiscali”. Sulle norme di produttività, condivisibile inoltre “slegare il concetto di mero incremento alla produttività”. Questo perché le “parti sociali che stipulano il contratto di secondo livello possono individuare elementi di produttività non legati strettamente a un incremento numerico, ma potrebbero essere invece correlati a indicatori di sostenibilità riconducibili ai criteri di ESG” (Environmental, Social and Governance, ndr). Parere favorevole, infine, è stato espresso sulla misura finalizzata a rendere la contribuzione alla previdenza complementare integralmente deducibile dall’imponibile fiscale del lavoratore.  

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