Anno: XXV - Numero 235    
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Commercialisti Sicilia, male lo stop alla cumulabilità degli aiuti

I Professionisti intervengono sul 'nodo' delle agevolazioni in agricoltura

Commercialisti Sicilia, male lo stop alla cumulabilità degli aiuti

“Gli aiuti per chi opera in agricoltura sono sovrapponibili, ma solo entro determinati limiti imposti dalla Comunità Europea”: è quel che accade, visto che in una nota inviata alla Regione Siciliana, nel novembre del 2020, il Direttore generale europeo agricoltura e Sviluppo Rurale Mihail Dumitru, rispondendo ad uno specifico quesito posto in tema di cumulabilità tra aiuti, “ha sostanzialmente affermato la sovrapponibilità tra strumenti agevolativi di diversa origine, però unicamente entro i limiti massimi imposti dalla Comunità europea”. Il tema è stato sollevato dalla Conferenza regionale dei commercialisti, intervenuto con uno studio appena pubblicato, che cerca di fare chiarezza su un tema “estremamente complesso e di quotidiana importanza per le imprese agricole, soprattutto in un momento come questo”.

Nonostante, si legge in una nota dei professionisti, “la dottrina consolidata consideri cumulabili gli aiuti di stato con le misure di carattere generale proposte dallo stato membro sino al 100% della spesa sostenuta”, l’attuale posizione del rappresentante Ue, “limita tale cumulabilità entro una percentuale che si attesta a circa il 50% della spesa ammessa con evidenti ripercussioni per il già asfittico comparto agricolo”. In quest’ottica, si specifica, “per esempio, tutti gli interventi previsti dal piano Transizione 4.0 non potranno più essere cumulati con le agevolazioni europee nei limiti del costo del bene ma dovranno soggiacere a ben altri e più stingenti limiti determinati dai massimali di ammissibilità riportati negli specifici regolamenti per l’agricoltura”. E, perciò, concludono i commercialisti della Sicilia, “qualunque strumento di sostegno agli investimenti concesso da uno Stato membro per l’agricoltura, da adesso dovrà fare i conti con le aliquote stabilite da Bruxelles, anche quando si tratta di crediti d’imposta generalizzati o di interventi a carattere generale”.

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