Commercialisti: il governo incassa 'bottino' dagli autonomi
Così il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla manovra

“Abrogare il regime del 20% per rendere accessibile quello del 15% anche a chi sceglie di fare impresa o libera professione in forma associata sarebbe stata una legittima scelta politica di ottimizzazione delle risorse disponibili anche nell’interesse del mondo del piccolo lavoro autonomo” e invece prendere “l’intero ‘bottino’ di gettito che si ricava dalle modifiche che riguardano il comparto del piccolo lavoro autonomo e spostarlo fino all’ultimo euro su altri comparti è scelta politica ovviamente altrettanto legittima, ma anche altrettanto chiara e persino sorprendentemente netta nella sua evidenza”. Così il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla manovra, Tra le “note positive” degli impieghi della manovra, i commercialisti indicano, tra l’altro, la riduzione del cuneo fiscale sui lavoratori dipendenti però poi attaccano: “pur condividendo la volontà del Governo di impiegare risorse sulla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, con un intervento che vale circa la metà di quello fatto nel 2014 e che porterebbe quindi a 15 miliardi le risorse complessivamente impiegate in modo strutturale su questo fronte negli ultimi 5 anni, non possiamo non richiamare l’attenzione sul fatto che questa condivisibile linea d’azione non viene portata avanti in parallelo ad una pari attenzione verso il lavoro autonomo, bensì spostando risorse da un comparto all’altro in modo molto netto e rilevante”.
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