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Commercialisti sentinelle delle piccole e medie imprese

Lo ha detto Vincenzo Moretta, presidente dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli al termine della due giorni a Lacco Ameno sull’isola d’Ischia

Commercialisti sentinelle delle piccole e medie imprese

 “Il Paese ha necessità di un concreto rilancio economico, il commercialista può e deve svolgere un ruolo sempre più determinante nell’ambito delle riforme relative al processo tributario, crisi d’impresa, sistema di controlli e semplificazione fiscale anche attraverso le specializzazioni. Perché i commercialisti  rappresentano il termometro dell’economia del Paese e, soprattutto, sono le sentinelle delle piccole e medie imprese, vera risorsa della nostra Italia”. Lo ha detto Vincenzo Moretta, presidente dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli al termine della due giorni a Lacco Ameno sull’isola d’Ischia, rinnovando la tradizionale stretta collaborazione tra l’Odcec di Napoli, il Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria e il Consiglio nazionale dei Commercialisti. “Per quanto concerne la riforma della Giustizia tributaria, i commercialisti da tempo chiedono che è diventato imprescindibile garantire una maggiore specializzazione nella selezione dei futuri Giudici tributari, preferendo coloro che abbiano conseguito titoli di studio e di servizio nella specifica materia tributaria e preservando con un’adeguata fase transitoria le professionalità oggi operanti nelle Commissione tributarie. “Sulla semplificazione, invece, siamo purtroppo ancora troppo lontani dal realizzarla, come testimoniato recentemente dagli inaccettabili ritardi relativi ai nuovi ISA e alle notevoli difficoltà cui i professionisti hanno dovuto far fronte con la fattura elettronica obbligatoria e, in questi giorni, con i corrispettivi telematici. Su questi aspetti occorre un deciso e repentino cambio di passa che si auspica possa arrivare al più presto. “La Corte dei Conti ha elaborato una risoluzione, accogliendo una mia proposta, che prevede il mantenimento delle Commissioni Tributarie con un ruolo ad esaurimento”, ha sottolineato Francesco Fimmanò, vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti. L’obiettivo è di affidare la giustizia tributaria ai magistrati della Corte dei Conti, con esplicito concorso e che andrebbero un un ruolo speciale. Ciò consentirebbe alla Corte di Cassazione di mantenere il terzo grado giudizio e risolverebbe anche le problematiche di una magistratura non professionalizzata”. Catello Maresca, sostituto procuratore della repubblica presso il Tribunale di Napoli, auspica che per la “giustizia tributaria venga effettuata una riforma nel più breve tempo possibile all’insegna di terzietà e imparzialità degli organi giudicanti, valorizzando la professionalità dei giudici, prevedendo il sistema monocratico che consente una rapidità di giudizio e riportando il settore sotto l’alveo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Poi, occorre ricordare che la piattaforma di conflittualità della giustizia tributaria è stimata intorno ai 30 miliardi di euro, da qui, purtroppo, la deriva verso le ipotesi corruttive che periodicamente si registrano”. Secondo Massimo Miani, numero uno dei commercialisti italiani, “le  imprese italiane per il 95% sono medio-piccole e grazie al nostro lavoro quotidiano lo Stato incassa tra i 134 e i 178 miliardi di euro di imposte. Siamo sicuramente un elemento di collegamento tra il Paese e il mondo imprenditoriale. Le riforme sono assolutamente necessarie in momento di difficoltà nella ripresa e noi stiamo cercando di dare un contributo nelle tematiche di nostra competenza”. “Il ruolo dei commercialisti con la riforma della crisi di impresa è stato valorizzato – ha rimarcato Maurizio Masini, presidente dell’Odcec di Pisa -, evidenziando il supporto da dare alle aziende anche nei processi di pianificazione e di organizzazione per cercare di percepire tempestivamente quelli che sono gli indicatori di anomalia  che potrebbero portare alla crisi e per intervenire per tempo e risolvere la crisi”. Le multinazionali tendono a comprimere l’attività delle piccole imprese che si trovano a subire una concorrenza molto forte con lo schiacciamento  dei loro ricavi. E’ necessario che lo Stato intervenga – ha spiegato Stefano Coppola, presidente dell’Odcec di Ancona – non in senso punitivo, ma è importante la tassa sul web per restituire dignità al lavoro delle micro strutture”.  “I commercialisti sono utili e necessari nel percorso di sostegno all’economia del Paese –  ha puntualizzato  Alessandro Bonazzi, presidente dell’Odcec di Bologna – accompagnando gli imprenditori nelle difficoltà dell’economia e nei continui e improvvisi cambiamenti. I nostri valori deontologici e la nostra preparazione possono esser d’aiuto al cliente nella comprensione degli obiettivi”.

 

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