Dl imprese sotto la 'lente' dei commercialisti
Ricognizione della categoria sulle misure a sostegno di Pmi e professionisti
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Per “cogliere al meglio la portata delle norme” del decreto imprese “sarà necessaria un’attenta pianificazione delle dinamiche finanziarie aziendali, dotandosi di adeguati strumenti e competenze, per garantire il fabbisogno finanziario necessario a sostenere la gestione operativa, nonché l’effettiva capacità di rimborso prospettica degli impegni assunti”. E’ l’ammonimento che arriva dal Consiglio e dalla Fondazione nazionale dei commercialisti, che hanno appena dato alle stampe un documento che effettua una ricognizione sul recente provvedimento governativo messo in atto per “sostenere economicamente aziende e professionisti”; nel lavoro (disponibile su www.fondazionenazionalecommercialisti.it) si illustrano “gli interventi che hanno ottenuto da parte della Commissione Europea l’autorizzazione necessaria a garantirne la piena operatività. Si tratta, anzitutto, del significativo potenziamento del Fondo centrale di garanzia Pmi rivolto a lavoratori autonomi, professionisti e imprese fino a 499 dipendenti per favorire l’erogazione a loro favore, da parte dei soggetti finanziatori, di prestiti garantiti fino a 5 milioni di importo. A tale misura – va avanti l’introduzione del testo – si aggiunge anche la nuova garanzia Sace a copertura di finanziamenti bancari, prevista sia per le imprese di grande dimensione, sia per i soggetti che abbiano esaurito il proprio plafond presso il Fondo centrale di garanzia Pmi”. La ‘lente’ dei commercialisti si focalizza pure su “altri interventi contenuti nelle norme, destinati a sostenere la liquidità delle imprese, quali moratorie sui finanziamenti in essere e strumenti a supporto dell’internazionalizzazione”.
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