I commercialisti fanno ricorso al Tar contro l’esclusione dal contributo a fondo perduto dei professionisti iscritti alle casse di previdenza private
Chiesto l’annullamento del provvedimento. In dubbio la legittimità costituzionale: «Atto doveroso a tutela di tutte le professioni ordinistiche»
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I Commercialisti annunciano il ricorso Tar, contro l’esclusione dal contributo a fondo perduto dei professionisti iscritti alle casse di previdenza private. Per le associazioni sindacali dei commercialisti Adc, Aidc, Anc, Unagraco, ungdcec ‘«vi è il dubbio di legittimità costituzionale per tale esclusione». I professionisti annunciano in una nota di aver presentato un ricorso al tribunale amministrativo regionale del Lazio, per l’annullamento del provvedimento di esclusione dei professionisti, iscritti alle casse di previdenza private, dalla procedura per l’ottenimento del contributo a fondo perduto, «volto a sollevare, di fronte al tribunale, il dubbio di legittimità costituzionale per tale esclusione».
«Un atto doveroso a tutela dei commercialisti e di tutte le professioni ordinistiche – affermano le sigle sindacali – arbitrariamente estromesse dagli aiuti che lo Stato ha erogato a sostegno dell’economia nazionale contribuendo ad una inutile tensione del rapporto tra Governo ed una parte importante del Paese: i liberi professionisti».
«Di fronte al costante diniego nel riconoscerci il ruolo, che pure ci è costantemente imposto, di fulcro nel rapporto tra Stato e Contribuenti, e vista l’indifferenza manifestata di fronte alle numerose richieste di carattere istituzionale, non ci rimane che il ricorso alle vie giudiziarie, per vedere riconosciuto un diritto elementare di cittadini. E tali vie abbiamo adito», sottolineano i sindacati. «Siamo parte fondamentale del tessuto produttivo del Paese e come tali dobbiamo essere considerati».
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