I commercialisti siano 'sostenibili' come professionisti
De Nuccio, 'serve un nuovo approccio per un efficiente uso delle risorse'
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La parola “sostenibilità” non riguarda solamente “le emissioni di anidride carbonica e altre sostanze inquinanti”, e neppure “l’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia e delle materie prime, connesso alla crisi russo-ucraina”, né “lo scioglimento dei ghiacciai, o il summit del G20”, perché anche “l’attività di impresa e quella professionale devono essere gestite in modo sostenibile, attraverso un uso efficiente, responsabile e strategico delle risorse disponibili”.
E “la nostra stessa professione, costituendo una tessera di questo mosaico, deve evolvere in modo sostenibile”.
Parola del presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili Elbano de Nuccio, che si è espresso così, stamattina, nella sua relazione d’apertura del convegno nazionale della categoria “Il valore della sostenibilità”, che si svolge oggi e domani, al palazzo dei congressi di Bologna. “Dobbiamo essere anticipatori dei cambiamenti, non li dobbiamo subire – ha proseguito – e oggi essere sostenibili significa, per le aziende, avere accesso a finanziamenti”, e “sempre di più a noi saranno richieste competenze tecniche per governare il cambiamento”, laddove essere sostenibile, per una piccola e media impresa, equivale a poter avere “una continuità aziendale”, ha concluso il numero uno dei circa 120.000 commercialisti italiani.
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