Lavoro agile nel 51% degli studi dei commercialisti
L’ Ordine di Milano presenta gli esiti dell’indagine del Politecnico
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Sempre più ‘smart working’ negli studi dei commercialisti italiani, nell’era digitale: lo rivela la ricerca realizzata dall’Osservatorio professionisti e innovazione digitale del Politecnico di Milano, presentata oggi in occasione di un evento organizzato dall’Ordine dei commercialisti di Milano per la ‘Settimana del lavoro Agile’, promossa dal Comune del capoluogo lombardo, cui l’Ordine aderisce per il secondo anno consecutivo. Dall’indagine, “realizzata su un campione totale di 4.113 studi professionali del territorio nazionale”, si scopre come “il 51% degli studi di commercialisti consenta di lavorare in mobilità, collegandosi al gestionale dello studio (29% solo ai professionisti, 22% anche ai dipendenti), il 24% ancora non dispone della possibilità di lavorare in smart working ma ci sta pensando, mentre il 24% sostiene che non lo farà neanche in futuro”. E, in un confronto con le altre professioni, emerge che tra gli avvocati il 49% consente di lavorare in ‘smart working’ (di cui il 7% anche ai dipendenti), tra i consulenti del lavoro il 49% (di cui il 22% anche ai dipendenti) e negli studi multidisciplinari il 64% (di cui il 31% anche ai dipendenti); i miglioramenti principali sul lavoro delle persone che usufruiscono della modalità ‘agile’, si legge, riguardano la produttività (44%), il livello di autonomia (37%), l’efficacia del lavoro (33%) e la gestione delle urgenze (27%). Per la presidente dell’Ordine milanese dei commercialisti Marcella Caradonna gli esiti dello studio “mostrano una categoria che sta rispondendo in modo positivo alle novità della digitalizzazione, facendo propri i principi dello ‘smart working’, non solo rendendolo possibile per professionisti e dipendenti degli studi, ma anche fornendo consulenza alle aziende che vogliono introdurlo al proprio interno”.
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