Nel 2024 il settore costruzioni in calo del 4%
Secondo l’Osservatorio sui bilanci delle società di capitali del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, l’anno in corso potrebbe far registrare una perdita di 8 miliardi di fatturato.
In evidenza
In base ai primi dati 2024 sulla fatturazione elettronica, nel fatturato nel settore costruzioni si preannuncia un calo. Nei primi otto mesi dell’anno l’imponibile IVA delle costruzioni si è ridotto del 3,7% rispetto a un anno prima. Anche i dati congiunturali Istat relativi alla produzione nel settore registrano un – 4,6% per i primi 8 mesi dell’anno. Per l’intero 2024, si prevede dunque un calo del 4% per il fatturato delle società di capitali operanti in questo ambito. In valore assoluto si tratterebbe di una perdita di circa 8 miliardi di euro. Sono le cifre contenute nell’”Osservatorio sui bilanci delle società di capitali del settore costruzioni: anticipazioni bilanci 2023 e dati definitivi bilanci 2022” della Fondazione nazionale dei commercialisti.
Secondo la Fondazione questi dati “rappresentano comunque un importante consolidamento dei risultati raggiunti nel 2023. Rispetto al 2019, infatti, anno pre-pandemico, il fatturato a fine 2023, così come stimato sulla base dei dati parziali esaminati, risulta aumentato del 93% (+101,6% se si considerano i dati relativi all’imponibile Iva rilevato attraverso i flussi mensili della fatturazione elettronica dal Mef, Dipartimento Finanze). Con il calo previsto per il 2024, la variazione rispetto al 2019 risulterebbe comunque pari a +82,4%”.
Dopo il calo, comunque contenuto, subito nel 2020 a causa della pandemia, il fatturato delle società del settore costruzioni ha registrato un netto rimbalzo nel 2021 (+33,4%), seguito da incrementi annuali più contenuti, ma, comunque, significativi nel 2022 (+24,6%) e nel 2023 (+21,9%). La dinamica del fatturato nel periodo post-pandemico è nettamente più vivace rispetto al periodo precedente, caratterizzato da incrementi annuali di poco superiori al 5%. “Il rallentamento nel 2023 – spiegano i commercialisti – è certamente fisiologico ma è anche dovuto, verosimilmente, alle restrizioni al Superbonus rispetto all’anno precedente. Ad ogni modo, l’incremento di fatturato registrato è superiore rispetto a quello relativo a tutti i settori economici: stando ai dati Mef sull’andamento dell’imponibile IVA rilevato tramite la fatturazione elettronica nel 2023 il fatturato complessivo di tutti i settori economici è diminuito del 3,1%”.
Più “preoccupanti”, per i commercialisti, le previsioni relative al 2025 che scontano un rallentamento degli investimenti in costruzioni dovuto ad una serie di fattori congiunturali avversi, tra i quali, oltre al progressivo ridimensionamento degli incentivi alla riqualificazione delle abitazioni, l’aumento dei costi di finanziamento, che permangono elevati nonostante il cambio di direzione della politica monetaria europea, e le restrizioni al credito. Una nuova ripresa, invece, è prevista nel corso del 2026, grazie soprattutto agli effetti espansivi di alcuni programmi del PNRR che impattano sul comparto edilizio.
2024_11_15_Osservatorio bilancio_Costruzioni
Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di Mondoprofessionisti.
Notizie Correlate
Dai Commercialisti check-list operative per le cooperative.
18 Ottobre 2024Assetti Organizzativi, Amministrativi E Contabili.
Concordato, i commercialisti invocano ancora la proroga
11 Ottobre 2024De Nuccio scrive a Giorgetti, Leo e Ruffini sul termine del 31/10.
Beni sequestrati: dai Commercialisti le linee guida sui compensi
18 Giugno 2024Da Consiglio e Fondazione nazionali della categoria un vademecum per i professionisti amministratori e custodi giudiziari-coadiutori dell’ANBSC.