S'è dimesso presidente dei commercialisti Miani
Lettera a Cartabia; scelta per votare rapidamente per i vertici
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Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Massimo Miani si è dimesso, annunciandolo in una lettera al ministro della Giustizia Marta Cartabia, dopo che, nei giorni scorsi, il Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso cautelare presentato dal Consiglio nazionale dei professionisti per la riforma dell’ordinanza del Tar del Lazio del 16 ottobre, che aveva sospeso il procedimento elettorale degli Ordini territoriali della categoria.
La scelta, recita una nota, “è motivata dalla volontà di garantire l’espletamento delle operazioni elettorali della categoria nel più breve tempo possibile, affidando il procedimento elettorale ad un Commissario straordinario”.
Nella missiva, sottoscritta, oltre che da Miani, anche dal vicepresidente Giorgio Luchetta e dai consiglieri nazionali Davide Di Russo, Marcella Galvani, Maurizio Grosso, Francesco Muraca, Lorenzo Sirch, Alessandro Solidoro e Giuseppe Tedesco, si riferisce come l’ordinanza del Consiglio di Stato, ancorché non ci consenta di affermare, nelle more del giudizio di merito, la piena legittimità dell’operato del Consiglio nazionale, ci permette di ritenere degne di meritevolezza le ragioni alla base della nostra difesa e di evidenziare i fatti e le circostanze che hanno condotto noi e gli Ordini territoriali ad operare oltre l’originario termine del mandato”. Non sfugge, infatti, che il Consiglio di Stato non trascura di considerare non solo l’esistenza di norme speciali all’interno dell’ordinamento professionale che disciplinano il regime di prorogatio degli organi uscenti, ma anche che l’attuale situazione non è frutto dell’inerzia del Consiglio nazionale, o degli Ordini territoriali, quanto piuttosto “del protratto regime di sospensione imposto al procedimento elettorale dalle pronunce cautelari medio tempore assunte dal giudice”, si legge. “La conflittualità che purtroppo contraddistingue la nostra categoria – aggiunge Miani – mi induce a rassegnare le dimissioni”, e “confido – conclude – che, preso atto delle mie dimissioni e di quelle dei Consiglieri nazionali firmatari della presente, si disponga in tempi brevi la nomina del Commissario straordinario, per poter garantire l’espletamento delle operazioni elettorali nel più breve tempo possibile”, termina la nota dei commercialisti italiani.
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