Sindacati commercialisti: sciopero negato
Mai ottenuta la rimessione in termini per l'agitazione dell'ottobre 2019
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I sindacati dei commercialisti (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdcec ed Unico) denuciano, in una nota congiunta, l’atteggiamento “fuori luogo, oltreché scorretto proceduralmente” dell’Agenzia delle Entrate che “nega ai professionisti aderenti all’astensione dello scorso 30 ottobre, (che hanno inviato i propri modelli F24 nel previsto ritardo di due giorni), la remissione in termini”. L’agitazione della categoria era stata proclamata per protestare contro il disagio generato ai dagli Indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa), e per “invocare il rispetto dello Statuto del contribuente e maggiore certezza in campo fiscale”. Lo sciopero, si legge, “annunciato e proclamato, rispettando tutti gli oneri informativi e comunicativi che gravano sulle associazioni proclamanti dal nostro Codice di autoregolamentazione, è stato formalmente notificato ben 15 giorni prima dello svolgimento alla stessa Agenzia, e ritenuto corretto nel suo iter di proclamazione e svolgimento, con presa d’atto dalla Commissione di garanzia per lo sciopero”, eppure “l’Agenzia delle Entrate perdura nel suo atteggiamento di continua e costante ostilità verso i contribuenti e chi li assiste e rappresenta”. Le associazioni dei commercialisti sono consapevoli che, “adesso, i colleghi abbiano necessità prioritarie indifferibili: sostegno, consulenza e servizi. Chiusa l’attuale fase emergenziale, ci occuperemo poi di tutelare il nostro diritto costituzionale di sciopero nelle sedi opportune, anche in ambito giudiziario”, si chiude la nota.
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