Superbonus. I commercialisti segnalano un’anomalia
De Lise e Nucera (Adc): la categoria scavalcata sul visto di conformità
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“La normativa sul Superbonus 110% indica i commercialisti tra i soggetti idonei al rilascio del visto di conformità. Eppure, a molti clienti sarebbe imposto di avvalersi delle società di consulenza segnalate dalle banche, subordinando a questo il perfezionamento dell’operazione finanziaria richiesta.
Per questo, abbiamo chiesto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato di far luce su quello che si configura come un grave caso di opacità nelle procedure bancarie, e di aprire un’istruttoria per verificare l’eventuale esistenza di infrazioni ai divieti stabiliti e adottare tutte le misure, anche sanzionatorie, che riterrà necessarie”. Lo affermano i presidenti dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec) e dell’Associazione dottori commercialisti (Adc) Matteo De Lise e Maria Pia Nucera. “Quasi tutti gli istituti, almeno formalmente, offrirebbero la possibilità – e non l’obbligo – di accedere ai servizi di società legate a multinazionali. Ma le stesse banche – aggiungono – hanno approntato i propri documenti informativi in modo da evitare di incorrere nei divieti posti dalla legge (intese restrittive e abuso di posizione dominante, in particolare mediante l’imposizione di condizioni contrattuali o subordinando la conclusione dei contratti all’accettazione da parte dei clienti di prestazioni supplementari). Sotto il profilo della tutela della concorrenza, un’intesa tra istituti di credito e delle società di consulenza restringerebbe il mercato, dando vita ad un abuso”, denunciano i sindacati dei professionisti.
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