Superbonus. I commercialisti spingono su incentivo sostenibile
de Nuccio e Regalbuto su uno studio sull’impatto positivo sul Pil'
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I commercialisti italiani offrono un “contributo tecnico”, stimando un effetto positivo sul Pil del Superbonus, che “può orientare il decisore politico a riconsiderare il meccanismo della cessione del credito”, andando, per gli anni 2024 e 2025, verso un incentivo “sostenibile”, mirato, cioè, “agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici meno performanti sotto tale profilo e realizzati su grandi condomini, immobili destinati a edilizia residenziale pubblica e a beneficio dei soli nuclei familiari meno abbienti”.
A dirlo il presidente della categoria professionale Elbano de Nuccio, aggiungendo che “parte delle risorse potrebbero essere destinate anche alle imprese, attraverso meccanismi di detrazione fiscale o di riconoscimento di crediti di imposta connessi all’installazione di sistemi di autoproduzione di energia attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, in particolare di quella solare fotovoltaica”.
Quanto al tesoriere nazionale dei commercialisti con delega alla fiscalità Salvatore Regalbuto, in una nota, ricorda i dati diffusi dal ministero dell’Economia in un’audizione parlamentare del 23 maggio scorso, “laddove, sulla base delle stime di impatto dei bonus edilizi sul Pil nominale per il periodo 2021-2025, per altro, limitate al solo impatto del Superbonus e del bonus facciate, si ricava un valore complessivo di incremento del Pil, per i cinque anni presi in considerazione, di 121 miliardi. Un dato persino superiore alle nostre stime che si assestano a 91 miliardi”, chiosa.
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