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Riforme istituzionali, il ministro Casellati incontra Confprofessioni

Per il presidente Gaetano Stella, stabilità del Governo, elezione diretta del Premier e riforma dei processi di normazione sono elementi essenziali per realizzare le riforme

Riforme istituzionali, il ministro Casellati incontra Confprofessioni

«Per realizzare le riforme necessarie al Paese servono stabilità del Governo e una riforma dei processi di normazione che eviti il ricorso massiccio alla decretazione d’urgenza. È quindi condivisa l’esigenza di un intervento di riforma costituzionale finalizzato alla garanzia della stabilità delle istituzioni». Piena sintonia tra il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, e il ministro per le riforme istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati, nel corso di un incontro sui profili relativi alle riforme istituzionali, che si è svolto ieri 19 giugno al Ministero per le Riforme istituzionali, presso la Presidenza del Consiglio, a Roma.

 Il ministro Casellati ha illustrato al presidente di Confprofessioni i temi principali delle riforme istituzionali su cui il Governo sta lavorando. Un incontro cordiale e partecipato che ha permesso alla Confederazione di delineare la posizione dei professionisti su alcune questioni strategiche per l’architettura costituzionale dello Stato. «La forma neo-parlamentare – con elezione diretta o designazione elettorale del Primo Ministro – risulta la più adatta perché consolida l’asse tra volontà popolare e indirizzo di maggioranza e governo e, allo stesso tempo, salvaguarda il ruolo di garanzia che riveste il Capo dello Stato», ha detto Stella al ministro, sottolineando che oggi esistono le condizioni per una riforma mirata della Costituzione nella direzione indicata, e questa occasione non va sciupata.

Sempre sul tema delle riforme, Stella ha ribadito  la necessità di una semplificazione delle competenze legislative ripartite tra Stato e Regioni ed una accelerazione sul regionalismo differenziato e revisione del Titolo V. «Come parte sociale, guardiamo con particolare attenzione alla definizione dei LEP (Livelli Essenziali di Prestazioni) per garantire la tutela dei diritti civili e sociali e i relativi fabbisogni e costi standard. Riteniamo che le forme di assistenza integrative, come la Cassa di assistenza Sanitaria per gli studi professionali (Cadiprof), da noi costituita, possano alleggerire le carenze del SSN, contribuendo a raggiungere l’uniformità dei livelli di prestazione su tutto il territorio» ha spiegato Stella.

Secondo Confprofessioni, infine, i progetti di riforma istituzionale non possono prescindere da un ripensamento del modello amministrativo che passi attraverso la valorizzazione del ruolo sussidiario dei liberi professionisti, tesi sostenuta anche dal ministro. «Con il PNRR i liberi professionisti diventano facilitatori della transizione ecologica, pensiamo agli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici ovvero alle comunità energetiche, dove molteplici aree professionali sono in prima linea per la progettazione e la certificazione dei lavori a garanzia della legalità e della sicurezza collettiva» ha concluso Stella.

Ufficio Media & Comunicazione Confprofessioni

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