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Cessione del credito: le proposte dei Commercialisti in Senato

Tre le proposte avanzate in sede di audizione presso la Commissione Finanze e Tesoro per trovare una soluzione al blocco dei crediti fiscali

Cessione del credito: le proposte dei Commercialisti in Senato

Il blocco della cessione dei crediti fiscali continua a tenere banco, nonostante le recenti modifiche normative apportate dal Decreto Aiuti Quater, confermate con la legge di conversione. Le ultime misure messe in campo sembrano essere lontane anni luce dalla possibile soluzione definitiva e da più parti sono state definite come pannicelli caldi.

Nuove proposte arrivano dal Consiglio nazionale dei commercialisti, presentate nel corso dell’audizione del 17 gennaio 2023 presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato. Secondo l’Ordine, sono tre gli ambiti sui quali potere intervenire. Vediamo quali.

La prima proposta prevede l’estensione dell’utilizzo dei crediti in compensazione con F24 fino al sesto periodo di imposta successivo a quello di competenza. In questo modo si aumenterebbe la capienza fiscale delle banche, senza modificare le condizioni di sconto applicate all’atto dell’acquisto e consentendo di riassorbire le somme derivanti da crediti Superbonus in 10 anni invece che nei 4 previsti.

In secondo luogo, riprendendo quanto già proposto da Abi e da Ance, si chiede di prevedere per i crediti oggetto di comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro il 31 dicembre 2022, e quindi relativi a cantieri aperti e lavori già iniziati, un meccanismo transitorio e straordinario che consenta agli operatori finanziari (banche, assicurazioni, ecc.) di ampliare la capacità di acquisizione di crediti attraverso la compensazione con le imposte versate dai clienti per loro tramite.

Infine, i commercialisti propongono di tornare alle origini, prevedendo un numero illimitato di cessioni, però solo a favore delle banche e degli intermediari finanziari e soltanto in ambiente controllato.

Sul punto è intervenuto Salvatore Regalbuto, tesoriere del Consiglio nazionale, specificando che non si tratterebbe di un via libera indiscriminato alle cessioni, in quanto il sistema bancario offre ampie garanzie contro il rischio di frodi, considerate le prassi consolidate di due diligence operate, che si sommano ai controlli preventivi (visto di conformità e attestazione e asseverazioni tecniche e di congruità dei costi) e alle norme sull’antiriciclaggio già previste per legge.

In questo modo si potrebbe superare una situazione di stallo che, come spiega Regalbuto, si sta trasformando in un boomerang economico e sociale per famiglie e imprese.

L’audizione è stata anche l’occasione per chiedere nuovamente dei chiarimenti su un quadro normativo non sempre lineare, ad esempio sull’attestazione SOA per le imprese affidatarie di lavori superiori a 516mila euro in ambito Superbonus e per ribadire la necessità di stabilizzare le agevolazioni che rientrano nel piano Industria 4.0, per le quali prevedere anche la cessione del credito.

Secondo i Commercialisti, si tratta di un tassello fondamentale per l’accelerazione della transizione ecologica e tecnologica, favorendo produttività e occupazione.

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