Commercialisti parte civile a Firenze in un processo per abusivismo professionale
De Nuccio e Mazza: “in prima linea nella battaglia a tutela della nostra professione come previsto dal nostro ordinamento professionale. siamo gli unici abilitati a farlo”
Il Consiglio nazionale e l’Ordine di Firenze dei commercialisti saranno parte civile nel processo a carico di due soggetti non iscritti all’Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili, imputati del delitto di esercizio abusivo della professione, la cui prima udienza è fissata per il prossimo 2 febbraio nel capoluogo toscano.
A darne notizia è lo stesso Consiglio nazionale della categoria. Per il presidente Elbano de Nuccio “la costituzione di parte civile del Consiglio nazionale e della nostra realtà territoriale fiorentina è l’ennesima dimostrazione dell’impegno e della forza con cui intendiamo affrontare il tema dell’esercizio abusivo della nostra professione, da qualunque parte esso provenga. Un impegno in difesa della professione che rientra tra i compiti assegnatici dal nostro Ordinamento professionale. Proprio nei giorni scorsi una inequivoca sentenza della Cassazione si è espressa sull’abusivismo professionale in tema di tenuta registri contabili e redazione dichiarazioni fiscali, confortandoci nella nostra azione che si baserà anche sul monitoraggio da parte di un pool di legali appositamente creato e dell’Ufficio legale del Consiglio nazionale di tutte le segnalazioni di casi di abusivismo che riceviamo da ogni parte d’Italia. Solo un Ordine Professionale – aggiunge – è autorizzato e legittimato a contrastare qualsiasi forma di abusivismo, sotto qualsiasi veste essa si annidi”.
“Il Codice penale – prosegue – agli articoli 348 (Esercizio abusivo di una professione) e 498 (Usurpazione di titoli o di onori) è molto chiaro e non consente l’esercizio di una professione a chi non sia iscritto in un Albo professionale. La vigilanza per l’applicazione di tale norma rispetto alle materie contenute nel nostro Ordinamento professionale è una funzione che solo gli Ordini territoriali ed il Consiglio nazionale possono e devono esercitare e intendono decisamente farlo, senza alcuna rinuncia, nei confronti di tutti coloro che, in qualsiasi forma, si posizionino fuori da tale perimetro”.
Per de Nuccio “è necessario che si estingua e cessi di operare qualsiasi forma di sovrapposizione di ruoli, mansioni e competenze impropriamente esercitati da altri rispetto a quelli attribuiti dalla legge istitutiva dell’Albo dei Commercialisti e degli Esperti Contabili. Un principio che è consolidato ed al quale non rinunceremo”. Il presidente dei commercialisti giudica “imprescindibile anche l’articolo 33 della Costituzione. Lì è prescritto un esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio professionale. Un aspetto dirimente quando si parla di questi temi”.
Il Consigliere nazionale dei commercialisti delegato alla materia, Pasquale Mazza, sottolinea che “è fondamentale non perdere mai di vista quanto stabilito dalla legge 4/2013 che, a proposito delle professioni non organizzate in ordini o collegi, esclude per loro l’esercizio di attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi o, comunque, sovrapponibili a quelle esercitate dagli stessi e previste dai loro Ordinamenti”. Concetti “ribaditi con estrema chiarezza da più circolari del Ministero dello Sviluppo Economico. No, dunque, a ogni tipo di impropria sovrapposizione di ruoli nell’esercizio della professione, ma anche nel contrasto all’abusivismo. Una sovrapposizione che non fa altro che disorientare e confondere strumentalmente i contribuenti, creando delle difficoltà nel riconoscere la figura del Commercialista e dell’Esperto Contabile rispetto a soggetti non iscritti ad un Ordine Professionale”.
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