Consulenti del lavoro Viterbo. L’Inps nega la Cassa Integrazione a quasi un milione di lavoratori
Il rischio è che le piccole aziende artigiane più deboli non saranno più in grado di proseguire la propria attività
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La Consulta Regionale dei Consigli Provinciali dei Consulenti del Lavoro chiede all’Assessore al Lavoro, Claudio Di Berardino, un indispensabile chiarimento riguardo alla possibilità di richiedere la cassa integrazione in deroga per conto delle aziende con meno di 6 dipendenti non iscritte ai Fondi di Solidarietà Bilaterale. La Consulta dei Presidenti dei Consigli provinciali dei Consulenti del lavoro della regione Lazio in una nota inviata all’Assessore al Lavoro della Regione Lazio, Claudio Di Berardino, denuncia il grave atteggiamento dell’INPS che con la Circolare n. 47 del 28 Marzo 2020 nega l’accesso alla cassa integrazione in deroga ai lavoratori dipendenti delle aziende artigiane con meno di 6 dipendenti. L’Inps, infatti, nel momento di disgrazia che sta attraversando la popolazione del nostro Paese e di rilevante sofferenza economica delle piccole e medie imprese italiane impone, attraverso la sua circolare, il versamento di contributi non dovuti per legge alle imprese artigiane con meno di 6 dipendenti, escludendo così dalla CIG in deroga i suoi lavoratori. Il rischio è che le piccole aziende artigiane più deboli non saranno più in grado di proseguire la propria attività alla fine del periodo di contagio per l’impossibilità di versare contributi non dovuti per legge e che oltre un milione di lavoratori rimarranno senza sostegno al reddito.