Consulenti del Lavoro: ISA necessario rinvio al prossimo periodo d’imposta
La richiesta nel corso del VideoForum con i vertici dell’Agenzia delle Entrate alla luce delle numerose criticità e incongruenze emerse dal sistema di calcolo
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Rinviare l’applicazione degli ISA, i nuovi indici di affidabilità fiscale, al periodo d’imposta 2019 oppure prediligere un utilizzo ai soli fini statistici e senza valenza tributaria per l’anno d’imposta 2018: è la richiesta avanzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro nel corso del VIDEOForum organizzato in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate per fornire chiarimenti sulla metodologia e applicazione degli ISA. L’istanza è stata presentata al vicedirettore dell’Agenzia Paolo Valerio Barbantini, alla luce delle molteplici e gravi criticità riscontrate dai contribuenti e dagli intermediari abilitati nell’applicazione della nuova disciplina, introdotta con la finalità di abolire gli studi di settore e ulteriori parametri ritenuti desueti, nonché di favorire l’assolvimento degli obblighi tributari e contrastare l’evasione fiscale. Alcune delle problematiche più diffuse sono state riassunte dal vicepresidente del Consiglio nazionale dell’Ordine, Sergio Giorgini: “Il sistema di calcolo degli ISA non solo richiede una mole enorme di dati, che risalgono fino a 7 anni prima, ma presenta anche numerose anomalie, che i continui aggiornamenti non hanno risolto. Lo dimostrano gli errori di calcolo riscontrati finora, ma anche i risultati contradditori ottenuti, a parità di dati, rispetto agli esiti degli studi di settore. In questo quadro – ha concluso – il rinvio degli ISA è necessario così come l’introduzione di una moratoria sulle sanzioni. Sarà questa la nostra prima richiesta al nuovo ministro dell’Economia e Finanze, Roberto Gualtieri”. Lo scopo della legge 96/2017 era di semplificare la vita ai contribuenti, mentre al momento emergono complessità procedurali ed errori nelle dichiarazioni e nel sistema di calcolo, che hanno determinato la proroga al prossimo 30 settembre del termine per effettuare i versamenti delle imposte dovute. L’ultima variazione in ordine di tempo è arrivata con il decreto del MEF del 9 agosto e con il rilascio da parte dell’Agenzia delle Entrate di nuove versioni del software “Il tuo Isa”. L’Amministrazione finanziaria, d’altro canto, ha annunciato l’avvio oggi di un canale telematico, rivolto a contribuenti, e intermediari, per consentire un utilizzo affidabile del sistema e nei prossimi giorni la pubblicazione di una circolare per rispondere a ulteriori dubbi e quesiti. Il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), Riccardo Alemanno, nel considerare positivi molti punti del programma del nuovo Esecutivo di Governo, suggerisce la richiesta a gran voce dalle categorie professionali ed imprenditoriali di disapplicare gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA). “Sarebbe un modo per iniziare l’attività di Governo mettendo al centro la considerazione per chi lavora e dà lavoro, perché se da un lato sono giuste e condivisibili l’azione di controllo dei titolari di partita IVA e l’incentivazione della lotta all’evasione, dall’altro non è giusto che si vadano a determinare i criteri di controllo attraverso algoritmi che attribuiscono voti e pagelle molto discutibili ad imprenditori e professionisti, soprattutto in un periodo di crisi e di stagnazione dell’economia. Bisogna liberare il settore produttivo dalla burocrazia e dal peso delle imposte, dopodiché sarà doverosa una verifica dell’affidabilità fiscale dei contribuenti, ovviamente correggendo gli attuali parametri che non devono essere punitivi per chi assume e per chi investe.” I disagi nell’utilizzo dei nuovi Isa sono stati messi in risalto anche dall’Ordine dei commercialisti di Napoli. “Le difficoltà sono tante e gli Isa stanno creando non pochi problemi a tutta la categoria. L’interpretazione dei programmi – ha detto il presidente Vincenzo Moretta – ha creato enormi difficoltà ai commercialisti che a distanza di un mese si sono trovati a ricalcolare gli indici, quindi, si rende necessaria una proroga. A questo si aggiunge il cambio di governo, speriamo di trovare interlocutori che diano segnali positivi a una categoria che è stata troppo spesso maltrattata”. A rincarare la dose il numero uno dell’Andoc (Accademia dottori commercialisti di Napoli) Mario Michelino, che ha ribadito “la non applicazione degli Isa, perché è uno strumento di controllo inattendibile e ancora ‘immaturo’, che deve essere utilizzato soltanto ai fini statistici per l’imposta 2018. Il ministero dell’Economia identifica un gettito presunto di 800 milioni, ma è una cifra del tutto inopportuna in quanto si tratta di un gettito puramente nominale e non dovuto all’applicazione degli Isa. L’ultima versione del software è stata rilasciata addirittura lo scorso 31 agosto, ciò impone una serie di ulteriori adeguamenti e rielaborazioni: insomma – ha chiuso il professionista – siamo al 9 settembre, e gli utenti non hanno ancora conoscenza delle imposte da pagare quest’anno”.
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