Consulenti, ok all’idea di Brunetta sui professionisti nella Pa

Nel corso dell’audizione di ieri pomeriggio nella commissione Bilancio di palazzo Madama, che esamina il Documento di economia e finanza (Def), il vicepresidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro Francesco Duraccio ha lodato l’iniziativa annunciata nei giorni scorsi dal ministro per la Funzione pubblica Renato Brunetta di reclutare anche gli iscritti agli Ordini professionali nel piano di riorganizzazione della Pa. “Il ministro sta lavorando con gli Ordini e con il Cup (il Comitato unitario delle professioni) per dotare il settore pubblico di personalità con elevate competenze, cui offrire contratti a tempo determinato della durata di cinque anni per garantire la realizzazione delle iniziative finanziate con il Recovery Fund”, ha riferito, spiegando come, “ad esempio, il bacino degli Ordini potrebbe fornire figure adeguate per le grandi opere infrastrutturali” del Paese.

E, nello specifico, ha concluso, “se si trattasse di individuare soggetti che possano operare in qualità di manager dello smart working, i consulenti del lavoro sarebbero adatti”.

Nel corso della pandemia – ha detto ancora Duraccio – sono state erogate misure di sostegno, forse “non sufficienti, ma apprezzate”, però “non possiamo ritenerle degli investimenti produttivi che possano costituire una leva economica per la ripartenza”, bensì degli “aiuti di sostentamento” per tener in vita soggetti del mondo economico, alle prese con l’emergenza Covid-19.

“Positiva”, ha proseguito, è stata la “inversione di tendenza” nelle ultime iniziative governative per colmare le “diseguaglianze” a scapito dei lavoratori autonomi.