Consulenti. sulle politiche attive del lavoro c'è stata involuzione
'Navigator' nati precari, assegno di ricollocazione privo di funzion
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L’intero sistema delle politiche attive per il lavoro in Italia, “dopo un periodo di sviluppo favorito dal recepimento del piano europeo della Garanzia Giovani e dal successivo riassetto organizzativo e funzionale” nel 2015 “registra negli ultimi anni una involuzione”, giacché “la prima ed unica misura di politica attiva nazionale, l’assegno di ricollocazione, destinato in origine ai disoccupati percettori di Naspi (l’indennità di disoccupazione, ndr), è stato sospeso nella sua funzione principale, per essere utilizzato quale strumento di sostegno all’accompagnamento al lavoro soltanto dei percettori del reddito di cittadinanza”, tuttavia, “come’è noto, ad oggi non è ancora entrato, per tale aspetto, realmente in funzione”. A denunciarlo il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, nel corso di un’audizione nelle commissioni Bilancio e Politiche europee del Senato, in merito alle iniziative contenute nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (il Recovery plan).
A giudizio dell’Ordine dei professionisti, poi, “sono note le difficoltà di strutturazione che hanno sia i servizi per l’impiego regionali che l’Anpal” (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) che, è stato osservato, “nata per fungere da regista della rete degli operatori del mercato del lavoro, stenta a creare un’organizzazione efficiente tale da supportarla nella missione affidatagli”, anche perché “la piattaforma che avrebbe dovuto fare ‘matching’ tra domanda ed offerta di lavoro (DOL)”, prevista dalla legge del 2019 istitutiva del reddito di cittadinanza, “pur essendo stata realizzata, non risulta ancora opportunamente valorizzata”. Il sistema, secondo i consulenti, “risente di un sottodimensionamento organico, complicato dalla discussa contrattualizzazione dei cosiddetti ‘navigator’, che nemmeno hanno pienamente preso possesso delle loro funzioni e che già si trovano ad essere essi stessi dei precari del sistema, considerato che i contratti di lavoro (Co.co.co.) scadono entro l’anno in corso”. A ciò, concludono i professionisti, “si aggiunge la mancata stabilizzazione di una buona parte dei lavoratori precari di Anpal Servizi”.
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