Crisi d’impresa: i giovani CdL rispondono alle polemiche
Sulla nuova gestione della crisi d’impresa si è creata “una tremenda confusione”.
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A sottolinearlo, con una lettera pubblicata su Il Sole 24 Ore del 18 aprile, è Fabrizio Bontempo, Vice Presidente dell’Associazione Nazionale Giovani CdL, rispondendo alle dichiarazioni del Presidente dell’Unione Giovani Commercialisti, Daniele Virgillito, che aveva sostenuto sullo stesso quotidiano, lo scorso 13 aprile, come la Categoria non possegga la formazione necessaria per assistere le imprese in crisi.
Un’affermazione che “fa sorridere” evidenzia Bontempo, visto che “nel novero degli abilitati si ritrovano soggetti non necessariamente in possesso del titolo accademico, come gli ex ragionieri e gli ex amministratori” mentre la professione di Consulente del lavoro richiede obbligatoriamente la laurea, un percorso di praticantato, l’esame di Stato e la conseguente formazione continua. “Il legislatore – sottolinea Bontempo – nell’ampliare la platea di soggetti abilitati ha tenuto a precisare l’indispensabilità della presenza del consulente del lavoro, quando l’azienda fallita occupa dipendenti”. “Piuttosto – aggiunge -, le attenzioni dovrebbero essere poste sulle modalità relative alla fase di primo popolamento dell’Albo, che ha invece escluso totalmente i giovani professionisti”.
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