Crisi d'impresa: riconoscimento alla professionalità dei CdL
L’inserimento dei Consulenti del Lavoro fra i soggetti preposti alla gestione della crisi d’impresa è naturale
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L’inserimento dei Consulenti del Lavoro fra i soggetti preposti alla gestione della crisi d’impresa e dei rapporti di lavoro interessati rappresenta “il naturale coronamento di un serio percorso di studio e di aggiornamento continuo nonché il riconoscimento di una professionalità acquisita quotidianamente sul campo”.
A sostenerlo il Presidente del Consiglio Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Bolzano, Loris De Bernardo, in una lettera inviata al quotidiano online “Eutekne.Info” per prendere le distanze da quanto affermato dal Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Bolzano, Claudio Zago, sulla preparazione accademica dei Consulenti del Lavoro.
Per diventare Consulente del Lavoro – sottolinea il Presidente De Bernardo – occorre essere in possesso della laurea, effettuare un tirocinio obbligatorio di 18 mesi e superare l’esame di Stato, nel quale sono annoverate materie di stretta rilevanza per l’iscrizione all’albo dei curatori e liquidatori fallimentari, come diritto tributario e ragioneria. Competenze – ricorda – che la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha già riepilogato e analizzato nell’ approfondimento del 12 marzo 2019.
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