Il prezzo del Covid per il lavoro: nel 2020 -1 mln di dipendenti nelle Pmi
Secondo i CdL, malgrado gli investimenti in prevenzione, sono poche le PMI attrezzate per gestire possibili contagi in azienda
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Covid-19 ha rappresentato uno sforzo importante per tante piccole e medie realtà che hanno dovuto riorganizzare spazi, logistica, procedure e lavoro. Alla luce del riesplodere della pandemia sono diverse le criticità che le aziende si troveranno ad affrontare. È quanto emerge dall’indagine “Crisi, emergenza sanitaria e lavoro nelle PMI”, che sarà presentata al Festival del Lavoro in programma oggi e domani 23 ottobre, condotta su 5000 professionisti (su 26 mila) dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro tra fine settembre e metà ottobre sugli iscritti all’Ordine che, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, hanno accompagnato le imprese nella gestione della crisi. Stando ai dati, sebbene il 59% dei Consulenti reputi che le aziende siano ad oggi attrezzate in materia di prevenzione (dispositivi di protezione, sanificazione ambienti, etc), queste non sarebbero comunque pronte a dover gestire nuove situazioni emergenziali. Il 44,7% dichiara, infatti, che le aziende sono mediamente poco o per nulla attrezzate a gestire il personale in caso di contagi (diretti o indiretti) e il 37,2% a fornire la connessa informazione sul “da farsi”. La preoccupazione di dover gestire un’emergenza sanitaria è peraltro secondaria rispetto alla possibilità di doversi nuovamente trovare alle prese con le procedure per la cassa integrazione (indicata come principale criticità da affrontare nelle prossime settimane dal 62,8%), ma anche l’avvio delle ristrutturazioni (42,8%), l’inevitabile riduzione dei livelli di produttività (42,2%), la gestione delle esigenze del personale, alle prese con conciliazione e quarantene, e la sua riorganizzazione. E a poco servirà il ricorso allo smart working visto che per la maggioranza dei Consulenti (56,9 %) le imprese faranno di tutto per tenere i lavoratori in sede (8 su 10 già tornati a fine settembre), soprattutto a causa della tipologia di attività svolta. Tutto ciò alla luce dei dati generali sull’occupazione che emergono dalla stessa indagine: sono circa 1 mln i posti di lavoro che le PMI potrebbero perdere tra l’inizio e la fine del 2020. Un bilancio pesante per il milione e mezzo di imprese assistito dai Consulenti del Lavoro, i cui organici potrebbero contrarsi di circa il 10%. L’effetto della crisi, dunque, unitamente allo sblocco dei licenziamenti, è destinato a presentare per l’occupazione italiana un conto più pesante delle stime effettuate a inizio pandemia e che potrebbe ulteriormente aggravarsi con le misure che si stanno adottando in questi ultimi giorni a livello territoriale. Situazione che rischia di far pagare un conto salatissimo ad alberghi e ristoranti e alle aziende che operano nella filiera del tempo libero, della cultura e del commercio. “L’indagine ci consegna uno scenario che impone una riflessione ampia su come evitare il peggio, ovvero la chiusura di quelle aziende che grazie agli interventi della primavera hanno cercato di resistere”, commenta la Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone. Che aggiunge: “ci sono buone ragioni per pensare che le imprese torneranno ai livelli di fatturato pre-Covid non prima di due anni. Resta tuttavia il tema di come affrontare un 2021 che, si spera, sia di transizione. Il Festival del Lavoro, che si svolgerà oggi e domani, vuol essere un
luogo, seppur virtuale quest’anno, di confronto fra tutte le componenti della nostra società. Perché solo con una strategia comune e obiettivi chiari possiamo uscire prima dalla crisi sanitaria, sociale ed economica dalla quale siamo stati travolti”. Tra gli ospiti confermati per questa edizione, solo per citarne alcuni, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli e i Vice Ministri dell’Economia e Finanze, Antonio Misiani e Laura Castelli, a confronto con i volti più importanti del giornalismo italiano. Poi, parlamentari di maggioranza e opposizione quali Antonio Tajani (FI) Giorgia Meloni (FdI), Andrea Orlando (PD), Ettore Rosato (IV), Matteo Salvini (Lega). E ancora, il Presidente Inps Pasquale Tridico e Luca Jahier, Presidente del
CESE.
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