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No al Daspo. Soddisfatti i Consulenti del Lavoro

La smentita del Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, sull’ipotesi di introdurre un Daspo per i professionisti che certificano crediti inesistenti è stata accolta con favore dal Consiglio Nazionale dell’Ordine

No al Daspo. Soddisfatti i Consulenti del Lavoro

 “No al Daspo”. Piena soddisfazione da parte del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro alla presa di distanza del Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Il chiarimento sull’ipotesi di introdurre quale sanzione un Daspo per i professionisti chiamati a certificare i crediti contributivi da compensare è arrivato ieri nel corso dell’audizione sulle linee programmatiche del MEF, tenutasi presso le Commissione riunite Finanze di Camera e Senato. I professionisti sorpresi a certificare crediti inesistenti, vantati dalle imprese nei confronti dell’Agenzia delle Entrate e dall’Inps, avrebbero rischiato una sospensione temporanea o addirittura permanente dall’esercizio della professione. La smentita del Ministro all’introduzione del Daspo per i professionisti intermediari, tra cui i Consulenti del Lavoro, nella prossima Legge di Bilancio, così come la volontà del ministero di rivedere gli strumenti esistenti contro le frodi per renderli più efficaci, è stata accolta con favore dalla Categoria. Infatti, pur condividendo le finalità complessive del contrasto al fenomeno dell’evasione fiscale e contributiva, così come l’esigenza di punire duramente i soggetti interessati, il Consiglio Nazionale dell’Ordine ha manifestato in queste settimane diverse perplessità sul meccanismo sanzionatorio, sulle modalità applicative di tale misura e, cosa ben più rilevante, sul quadro delle garanzie procedimentali che presiedono all’adozione del provvedimento. Se si vogliono introdurre meccanismi anche di natura cautelare, finalizzati ad impedire comportamenti devianti e fraudolenti da parte di professionisti scorretti, non si può non tenere conto – ha evidenziato il CNO – che nei vari ordinamenti professionali già esistono precise norme deontologiche che sanzionano tali comportamenti, corredate anche da adeguate sanzioni che vanno dalla sospensione temporanea alla radiazione dell’iscritto. “Unitamente a tali misure, vi sono anche precisi presupposti e garanzie procedurali di attivazione delle sanzioni, di competenza dei Consigli di Disciplina degli Ordini. Questi ultimi operano con terzietà sulla base di una nomina effettuata dai Presidenti dei Tribunali territorialmente competenti”, ha evidenziato la Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone. “Non possiamo ritenere praticabili eventuali soluzioni normative che prevedano automatismi sanzionatori ancorati a presupposti non meglio identificati e che non tengano conto della riconosciuta autonomia degli ordinamenti professionali in materia”, ha poi aggiunto. Dal Consiglio Nazionale dell’Ordine la rinnovata disponibilità ad un confronto per trovare nuovi strumenti per intensificare il contrasto all’evasione fiscale. Tema che interessa molto da vicino i Consulenti del Lavoro, intermediari dei cittadini, delle imprese e degli enti interessati.

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