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Nuovi servizi e competenze: si ampliano i profili di responsabilità del farmacista.

Diversi ambiti di attività del farmacista sono stati ridefiniti dall'evoluzione del quadro normativa e si sono aperti profili di responsabilità che prima non c'erano.

Nuovi servizi e competenze: si ampliano i profili di responsabilità del farmacista.

Dal prelievo di campione biologico a quello di sangue capillare, dalla somministrazione di vaccini alla predisposizione di confezionamenti personalizzati finalizzati al miglioramento dell’aderenza terapeutica dei pazienti. Sono diversi gli ambiti di attività del farmacista che sono stati di recente ridefiniti dall’evoluzione del quadro normativo, con la conseguenza che, al mutare di ruolo e competenze, si sono aperti profili di responsabilità che prima non c’erano. In che cosa consistono? E come può il farmacista prepararvisi? Il quadro è emerso dal convengo “Le nuove responsabilità del farmacista nella farmacia dei servizi” organizzato da Asfi a FarmacistaPiù.

«Le attività professionali che oggi il farmacista può compiere sono state profondamente innovate, rispetto a quelle alla base del percorso universitario» ha spiegato Maurizio Cini, presidente Asfi. «Nel processo di evoluzione della professione, avviato attraverso successivi interventi normativi, l’operatività e le competenze del farmacista sono mutate, con la conseguenza che i professionisti hanno visto aumentare le responsabilità legate al proprio intervento».

«Se fino a poco fa – ha aggiunto Bianca Peretti, vice presidente Asfi  la principale attività del farmacista era connessa alla dispensazione del farmaco – esercitando in questo caso la funzione di fornitore di un prodotto di terzi, quello industriale – o alla sua preparazione, nel caso della galenica, oggi la situazione è diversa».

In particolare, riprende la parola Cini, «le competenze relative ai nuovi servizi vanno a toccare la sfera sanitaria e medica, con un intervento che si sostanzia in maniera diretta sull’individuo. Questo fatto determina una serie di conseguenze in termini di profili di responsabilità, che vanno così a comprendere l’ordine penale, amministrativo, civile e disciplinare. I quattro profili, per altro, possono addirittura sommarsi in uno stesso atto professionale e questo nuovo quadro va tenuto in debito conto».

Se è vero, come è stato sottolineato durante il convegno, che il farmacista è stato abilitato ai nuovi servizi, a seguito di un percorso di formazione specifico, «non va dimenticata la novità della disciplina». Vale la pena ricordare, al riguardo, che proprio di recente «è stato pubblicato il decreto di riforma del corso di laurea – agli ultimi passaggi – che porta a un allargamento della preparazione dello studente anche a discipline di stampo medico. Tali nuove sfere di competenze e ambiti di responsabilità, nell’arco di un anno, troveranno definizione metodologica nell’ordinamento universitario, facendo acquisire, per altro, una particolare importanza al semestre di tirocinio in farmacia, che dovrà essere più attentamente valutato e controllato».

Tra i nuovi servizi introdotti in farmacia, comunque, oltre a quelli più strettamente diagnostici, va ricordata anche la previsione della legge bilancio 2020 che ha sancito “la possibilità di usufruire presso le farmacie, in collaborazione con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta, di un servizio di accesso personalizzato ai farmaci, al fine di favorire la presa in cura dei pazienti cronici e migliorarne l’aderenza terapeutica”. Si tratta di un servizio che prospetta vantaggi in termini di compliance, appropriatezza, riduzione di errori e sprechi e su cui si sta rivolgendo l’attenzione delle Regioni, con l’avvio, per esempio, in Lombardia e Lazio di progetti specifici. Ma «anche in questo caso» continua Peretti «vengono implicate nuove responsabilità. L’allestimento delle dosi personalizzate viene, infatti, considerato alla stregua della preparazione di galenici magistrali. Questo fatto, oltre a riportare l’attività sotto la sfera delle Norme di Buona Preparazione, richiama una serie di obblighi». Per citarne solo alcuni, «quando il farmaco viene riconfezionato, per esempio, occorre poterne dimostrare la perfetta tracciabilità». C’è poi una avvertenza: «è vero che il servizio prevede il riconfezionamento di medicinali precedentemente acquistati dal paziente, ma il farmacista ha una responsabilità anche sulle modalità di conservazione del prodotto finito. È importante quindi che non proceda al riconfezionamento di medicinali che il paziente porta da casa, e su cui non ha alcun controllo, ma solo di quelli che acquisti al momento in farmacia».

Tratto da Farmacista 33

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