Ungdcec. Fare chiarezza sul rinvio dei contributi Inps nelle zone rosse
De Lise nel decreto molta confusione
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“Tra le misure del Decreto Ristori Bis, è stata concessa ai soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli Isa, aventi domicilio fiscale o sede operativa all’interno delle zone rosse o arancioni, l’opportunità di prorogare i versamenti del secondo acconto imposte sui redditi e Irap al 30 aprile 2021. Invece nell’articolo 6 dello stesso Decreto non si fa alcun riferimento alla possibilità di sospendere o rinviare il versamento del secondo acconto relativo ai contributi Inps, che pure sono collegati all’elaborazione del modello redditi e parte integrante del versamento imposte che ci apprestiamo a comunicare ai nostri clienti e che i contribuenti si troveranno a pagare nell’F24 del 30 Novembre. Si tratta di una semplice “dimenticanza” oppure l’omissione è voluta?”. Lo afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.
“Il Decreto Ristori Bis affronta queste proroghe, unitamente al Bonus Affitti piuttosto che alla sospensione del secondo acconto Imu, riferendosi ai contribuenti residenti nelle cosiddette zone rosse. Peccato che da più organi di stampa apprendiamo che si fa sempre più certo il passaggio a zona “a rischio elevato” di altre regioni. Cosa accadrà ai professionisti di queste nuove regioni “rosse”? Dovranno comunicare ai loro clienti il rinvio oppure no?”.
“Ancora una volta il legislatore dimostra di essere lontano dalla realtà, di non conoscere davvero gli adempimenti fiscali per i quali “scrive” proroghe e tax-credit, riuscendo così a creare dubbi interpretativi nei professionisti e di conseguenza in tutti i contribuenti. Noi commercialisti ci siamo, siamo da sempre disponibili al confronto, aperti al dialogo con le istituzioni e volenterosi di abbattere questo muro innalzato tra la realtà vissuta da tutti e quella percepita dell’Esecutivo”.
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