Giovani medici al centro della riforma delle cure primarie in Italia
I risultati del primo anno di lavoro del progetto “MedicInRete”.
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Si è concluso il primo anno di “MedicInRete – Formazione e Networking per le Cure Primarie”, un’iniziativa promossa Dipartimento di Politiche per la Salute dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, in collaborazione con l’Alleanza per la Riforma delle Cure Primarie e la Campagna PHC Now or Never, grazie al sostegno della Fondazione Banca Popolare di Milano. Il progetto ha messo al centro la formazione e il networking tra giovani medici per rispondere alle sfide attuali del Servizio Sanitario Nazionale, evidenziando risultati di grande interesse per il futuro delle cure primarie in Italia.
Avviato a gennaio 2024, il progetto ha coinvolto 116 giovani medici in formazione – futuri Medici di Medicina Generale (MMG) e Medici di Comunità e Cure Primarie (MCCP) – provenienti da diverse regioni italiane, creando una rete nazionale che promuove lo scambio di idee e di pratiche per la riorganizzazione delle cure primarie. Attraverso 13 laboratori territoriali e con il supporto di 22 referenti regionali, i partecipanti hanno mappato 40 esperienze virtuose di Primary Health Care distribuite su tutto il territorio nazionale, evidenziandone potenzialità e criticità. Tra queste figurano sperimentazioni in Medicine di Gruppo e Case della Comunità, percorsi sviluppati in collaborazione con il Terzo settore e iniziative di promozione della salute rivolte a popolazioni marginalizzate. Questi esempi dimostrano che il cambiamento non è solo possibile, ma necessario per garantire un sistema sanitario più equo e sostenibile.
«Il percorso di mappatura – spiega Martina Consoloni, antropologa promotrice della Campagna PHC Now or Never e tra le coordinatrici del progetto MedicInrete – ha offerto una panoramica delle buone pratiche portate avanti dai professionisti, che con determinazione e cura riescono a coltivare innovazione anche in un terreno spesso impegnativo e complesso come quello dell’assistenza territoriale. Le esperienze raccolte possono essere di ispirazione per lo sviluppo di nuove progettualità locali, ma è essenziale creare le condizioni affinché possa realizzarsi un cambiamento di sistema e ben radicato». Come infatti raccontava Erika Fiou, MMG partecipante al progetto, «l’innovazione prende vita quando si ha la possibilità di dedicarsi alla propria formazione, al lavoro di équipe e alla costruzione di percorsi condivisi con colleghi e comunità di riferimento». Senza questi elementi, l’innovazione rischia di restare confinata a singole esperienze locali.
Una delle attività centrali del progetto è stata la survey nazionale “SurForMed”, che ha coinvolto 347 giovani medici in formazione (301 futuri MMG e 46 futuri MCCP). I dati raccolti rivelano un forte interesse per la medicina del territorio, accompagnato da bisogni formativi specifici e diverse visioni sul futuro professionale. I futuri MMG esprimono preoccupazioni per il sovraccarico lavorativo, la mancanza di tutele contrattuali e il rischio di burnout, mentre i futuri MCCP guardano con maggiore fiducia al lavoro nelle Case e Ospedali di Comunità, chiedendo però un più chiaro riconoscimento delle loro competenze cliniche. L’indagine evidenzia inoltre un consenso diffuso sulla necessità di trasformare il Corso di formazione specifica in medicina generale in una specializzazione universitaria per migliorarne la qualità e riconoscere un maggior valore al percorso formativo.
Dal punto di vista formativo, i partecipanti hanno approfondito i principi della Primary Health Care attraverso incontri online e workshop. In particolare, il workshop presso l’Istituto Mario Negri ad aprile 2024 ha favorito il confronto tra esperienze nazionali e internazionali, mentre l’evento conclusivo del 14 dicembre 2024 ha presentato i risultati complessivi del progetto, offrendo indicazioni concrete per il futuro dell’assistenza sanitaria territoriale.
«‘MedicInRete’ – spiega Alessandro Nobili Responsabile del Dipartimento di Politiche per la Salute e Coordinatore del progetto – ha gettato le basi per un modello di assistenza territoriale più inclusivo, multidisciplinare e orientato ai bisogni della popolazione, dimostrando come la formazione e il networking possano essere leve fondamentali per rinnovare il Servizio Sanitario Nazionale».
«Siamo orgogliosi di aver sostenuto MedicInRete, il progetto di formazione e networking promosso dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri – dichiara Umberto Ambrosoli, Presidente di Fondazione Banca Popolare di Milano – Supportare un’iniziativa rivolta ai giovani medici di medicina generale, promuovendo lo scambio e l’ampliamento anche multidisciplinare delle competenze, porta valore sociale per il territorio e per le persone che vi abitano in particolar modo quelle più fragili, creando valore quindi per l’intera comunità».