È caos sul Piano Casa
Ingegneri e Architetti liberi professionisti pugliesi chiedono alla Regione interventi normativi adeguati
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Inarsind Puglia chiede che “la Regione Puglia legiferi adeguatamente e emani con estrema urgenza delle linee guida chiare ed univoche indirizzando i Comuni pugliesi a procedure certe su come risolvere le pratiche edilizie precedentemente assentite, senza generare disparità di trattamento nei territori regionali”.
L’Associazione di rappresentanza degli ingegneri e architetti liberi professionisti pugliesi lo fa con una nota che nasce a seguito della sentenza n.17/2023 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità degli artt. 1,2 e 3 della Legge della Regione Puglia n.38/2021, ennesima proroga del tanto discusso “Piano Casa”.
“Generando cosi – spiega appunto Inarsind – una serie di effetti negativi che stanno colpendo in modo retroattivo i titoli abilitativi (Permessi di Costruire e Segnalazioni Certificate di Inizio Attività) già rilasciati. Il risultato è lo stop ai cantieri autorizzati, avviati o ai nastri di partenza, con milioni di euro di investimenti a rischio ed ingenti danni economici per tutti gli attori del processo edilizio e dei cittadini cui esso e destinatario, il tutto mentre giungono notizie dai vari Uffici Tecnici Comunali, di autonome reazioni improvvisate alla sentenza della Corte Costituzionale con non pochi dubbi e preoccupazioni”-
“Gli architetti e gli ingegneri liberi professionisti pugliesi, quali stakeholder attivamente coinvolti nell’intero processo edilizio, sono FORTEMENTE COLPITI da questa situazione di confusione, proprio per il ruolo cardine che hanno all’interno del comparto edilizio–economico pugliese e quindi Inarsind ritiene fondamentale che Regione Puglia legiferi per tutelare i diritti e gli interessi di tutti i professionisti che, per conto di committenti ed imprese, hanno operato sulla base di un preciso quadro normativo ad oggi dichiarato totalmente illegittimo”.