La Corte Costituzionale boccia la riforma urbanistica della Regione Sicilia.
Serve chiarezza
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La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 90 del 2023, arresta, ancora una volta, il percorso tortuoso della riforma urbanistica siciliana. Secondo la Corte la Regione ha superato le proprie competenze, disallineandosi dalla normativa nazionale.
Secondo Inarsind Sicilia quindi “la Regione mantiene il suo atavico vizio, incrementando ulteriormente il caos normativo che contraddistingue l’urbanistica e in particolare i titoli abilitativi che regolamentano gli interventi di edilizia privata.
Sono tante – descrive Inarsind Sicilia – le eccezioni della Corte a partire dagli interventi di edilizia libera a finire all’applicazione del piano casa. Cosa accade adesso per i provvedimenti in istruttoria o per quelli regolarmente inoltrati per i quali non è stato dato concreto inizio dei lavori?”
Secondo Inarsind quindi “occorre un intervento chiarificatore da parte della Regione che, visti i precedenti, dovrebbe rassegnarsi a recepire dinamicamente le leggi dello Stato in materia di edilizia ed urbanistica. Il testo unico, ed il suo recepimento nel 2016, da opportunità e strumento semplificatore si sta infatti trasformando in un groviglio normativo all’interno del quale i liberi professionisti ingegneri ed architetti, tra comunicazioni, segnalazioni e asseverazioni, si assumono sproporzionate responsabilità in assenza di norme certe”.
Nota stampa Inarsind Sicilia
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