Ue. Oltre 1 milione per attrarre infermieri
In Europa mancano 1,2 milioni di medici, infermieri e ostetrici e la Commissione Ue passa all’attacco avviando la prima azione per sostenere gli Stati membri in progetti per trattenere e attrarre infermieri, con un bilancio di 1,3 milioni di euro nell’ambito del programma “UE per la salute”.
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L’azione, istituita dalla Commissione europea in collaborazione con l’ufficio regionale europeo dell’OMS, ha preso il via a Varsavia in occasione di una riunione di alti funzionari in ambito medico, infermieristico e odontoiatrico, nel contesto della presidenza polacca del Consiglio dell’UE.
L’azione prevede attività per 36 mesi in tutti gli Stati membri dell’UE, con particolare attenzione ai paesi con notevoli sfide per il personale sanitario. Mediante una stretta cooperazione con gli Stati membri, le organizzazioni di infermieri e le parti sociali, l’iniziativa sarà adattata alle specifiche esigenze nazionali e subnazionali. Le attività principali comprendono programmi di tutoraggio per attrarre una nuova generazione di infermieri, valutazioni d’impatto della forza lavoro infermieristica per comprendere i problemi alla base delle carenze strutturali, strategie per migliorare la salute e il benessere degli infermieri e azioni per sfruttare i benefici della trasformazione digitale e dell’IA.
“Gli infermieri sono una parte cruciale dei sistemi sanitari in quanto sono spesso i più vicini ai pazienti”, dichiara Olivér Várhelyi, commissario per la Salute e il benessere degli animali, nella nota che annuncia l’iniziativa. “Attualmente – prosegue Várhelyi – nell’UE ci troviamo di fronte a una carenza di 1,2 milioni di medici, infermieri e ostetrici, e l’interesse per le carriere infermieristiche è in calo in oltre la metà dei paesi dell’Unione. L’azione avviata oggi dimostra il nostro impegno ad affrontare la carenza di personale infermieristico negli Stati membri. Spero che contribuirà ad attrarre giovani talenti e a trattenere i nostri preziosi professionisti. Non vedo l’ora di lavorare a stretto contatto con l’ufficio regionale europeo dell’OMS su questa azione”, conclude il commissario.
Tratto da Adepp
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