Ingegneri Catania. Celebrata la carriera con uno sguardo al passato e uno al futuro
Al teatro Massimo Bellino: anniversari di laurea degli Ingegneri della provincia di Catania
Lasciare traccia del proprio saper fare, operando negli interessi del territorio e della collettività. È questo il grande senso del dovere che accomuna la categoria degli Ingegneri di Catania: un messaggio emerso nel corso della consegna delle targhe per i 60, 50, 40 e 25 anni di laurea degli iscritti all’Ordine degli Ingegneri della provincia etnea, avvenuta ieri sera (5 maggio) al Teatro Massimo Bellini. Una celebrazione che ha messo a confronto diverse generazioni per raccontare l’evoluzione della professione, in continuo cambiamento di fronte alle sfide tecnologiche, energetiche e ambientali.
«La giornata di oggi è espressione del senso di appartenenza e dell’identità che contraddistingue la professione dell’ingegnere – ha esordito il presidente dell’Ordine Mauro Scaccianoce – ma anche occasione per ribadire l’importanza del nostro ruolo nella società e nei rapporti sinergici con enti e istituzioni. Su tutte il Governo regionale e nazionale». All’incontro, infatti, presenti anche il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno e l’assessore all’Ambiente della Regione Siciliana Elena Pagana. A loro l’appello di Scaccianoce in prospettiva futura: «Individuare un piano di investimenti pubblici per mettere in sicurezza il territorio, partendo proprio dalle scuole. Un processo di riqualificazione che necessita di norme strutturali e incentivi statali per la demolizione e ricostruzione. Due tasselli importanti per la rigenerazione del territorio – ha spiegato – oltre alla necessaria modifica del codice dei contratti per ridare alla progettazione un ruolo di primo piano». Politica chiamata in causa anche per la stesura di una nuova legge per l’attuazione del Piano Urbanistico Generale. «Uno strumento necessario per innalzare il livello del costruito e della mobilità, migliorando la qualità di vita e l’attrattività della città», ha sottolineato Scaccianoce.
Porte aperte da parte della Regione Siciliana, che «vede nei professionisti un’importante risorsa per individuare le soluzioni migliori per contrastare le criticità normative, strutturali e tecniche», ha affermato Galvagno. «Occorre capire dove investire – ha aggiunto – ricordando che il tema della prevenzione è fondamentale per la Sicilia». A confermare i benefici della stretta collaborazione tra le parti sono le parole dell’assessore Pagana: «Approvazione dell’ultimo disegno di legge per la pianificazione territoriale e stanziamento di 2 milioni di euro complessivi per il PUG nei vari Comuni siciliani sono due componenti che hanno permesso di fare grandi passi in avanti in termini di programmazione».
«Un impegno costante anche in periodi difficili e di pandemia, in cui la nostra categoria ha mostrato di saper cogliere le nuove sfide. Questo a conferma delle capacità dell’ingegnere nel cogliere le opportunità rappresentate dallo sviluppo tecnologico e del ruolo da protagonista nel cambiamento», afferma il segretario dell’Ordine Alfio Torrisi. “Progresso” è quello che vedrà attori principali i professionisti del domani, «che trovano nella collaborazione con l’Università di Catania e con i dipartimenti di Ingegneria civile e architettura e di Ingegneria elettrica elettronica e informatica un’importante finestra sul mondo del lavoro – ha commentato il rettore UniCT Francesco Priolo – un “matrimonio” importante per lo sviluppo del nostro territorio e per contrastare la fuga di cervelli». A conferma dell’ottimo lavoro svolto nei confronti della categoria e dei temi che interessano la società la presenza del presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri Angelo Perrini, che ha sottolineato l’importante contributo dell’Ordine etneo. Tra gli altri interventi – presentati e moderati dalla giornalista Flaminia Belfiore – anche quello del procuratore aggiunto della DDA di Catania Francesco Puleio, della soprintendente dei Beni Culturali di Catania Donatella Aprile e del monsignor Salvatore Genchi, dell’arcidiocesi etnea.
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