Inarsind: grave e incomprensibile il blocco dei contributi per i liberi professionisti
Misure di emergenza Covid19 deliberate da Inarcassa ma ancora non corrisposte a causa del mancato via libera dei Ministeri competenti
Una “urgente richiesta dei pareri di competenza Ministeri vigilanti sulla variazione di bilancio Inarcassa al fine di liberare le iniziative a favore degli ingegneri e architetti liberi professionisti italiani”. La notizia è questa. Una lettera urgente ai ministri competenti, da parte di inarsind, per sbloccare i fondi Inarcassaa favore dei liberi professionisti, stanziati da tempo, e ancora bloccati dalla mancato via libera dei ministeri competenti i cui titolari sono ovviamente i destinatari della missiva, e cioè il Ministro dell’Economia, Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Ministro della Giustizia, missiva che per conoscenza è stata inviata anche al Presidente di Inarcassa.
Cosa dice Inarsind: “Siamo consapevoli della complessità del lavoro che state svolgendo e delle tante istanze cui dovete dare riscontro ma siamo costretti a dover sollecitare la vostra attenzione su un tema che appare, ai tanti liberi professionisti iscritti a Inarcassa, incomprensibile dato che si tratta di esprimere un parere di competenza senza dover allocare risorse”.
Inarsind, quindi, che è l’associazione sindacale degli ingegneri e architetti liberi professionisti che rappresenta, nella sua completa indipendenza, gli stessi iscritti ad Inarcassa, è costretta a far sentire la sua voce “per chiedere di provvedere ad un atto dovuto e atteso da tempo che potrebbe liberare una linea di sussidi a favore degli iscritti più in difficoltà”.
Lo scorso 12 maggio il Comitato Nazionale dei Delegati di Inarcassa ha deliberato – nell’ambito delle sue competenze e nelle disponibilità dell’Ente, e peraltro utilizzando le provviste derivanti dai versamenti degli iscritti senza ricorrere a debiti o a finanziamenti – una variazione di bilancio per l’ammontare di 100 milioni di Euro finalizzati a fornire le prime indispensabili misure di assistenza agli iscritti colpiti dalla pandemia e le prime misure di sostegno al reddito per gli iscritti. Come disposto dalla Legge – D.L. n. 509/94 art. 3 – queste delibere sono state trasmesse ai Ministeri vigilanti per il necessario parere di competenza.
“Purtroppo – si legge nella lettera Inarsind – ci risulta siano ampliamente trascorsi i termini entro i quali una risposta era dovuta, quantomeno era auspicabile per prendere atto, in un momento di grave emergenza, dell’importante determinazione presa coraggiosamente dall’Ente. L’approvazione definitiva delle Delibere di CND è assolutamente attesa e in questi mesi tutte le rappresentanze sindacali, tra le quali InArSind rappresenta una storica componente essendo stata fondata nel lontano 1950, sono state assediate con pressanti sollecitazioni da parte degli iscritti, vista la paradossale situazione di non poter disporre di fondi propri per attuare quanto si è democraticamente deliberato”.
Come Associazione “abbiamo già inviato – recita il testo – nei mesi scorsi delle richieste al Governo per assicurare l’avvio di investimenti pubblici di sostegno alla domanda interna che coinvolga tutta la forza lavoro della Nazione ed ora siamo a disposizione per affrontare il difficile momento delle scelte operative con la convinzione che il Decreto Semplificazioni sia l’occasione per richiedere il contributo propositivo degli architetti e ingegneri liberi professionisti. La sfida è rimuovere gli ostacoli burocratici e le incertezze per avviare un piano straordinario per tutte le opere, grandi, medie e piccole”.
“Per quanto sopra – è l’appello di Inarsind – senza voler limitare l’attività di controllo dei competenti uffici, chiediamo cortesemente il vostro autorevole intervento per concludere con somma urgenza l’esame delle delibere e per la trasmissione dei benestare alla Cassa di previdenza”.
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