Ingegneri Messina “Procedure edilizie appesantite”
L’Ordine presieduto da Santi Trovato chiede l’annullamento della determina 6224/2023. La replica della dirigente Antonella Cutroneo e la controreplica
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Con la determina 6224 del 19 luglio 2023 la dirigente del Dipartimento Urbanistica del Comune di Messina, Antonella Cutroneo, ha emanato una Determina che “introduce nuova modulistica nel già complesso e tortuoso iter amministrativo che regola le istruttorie edilizie nel Comune di Messina”.
Il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Messina, Santi Trovato, lamenta un “appesantimento del procedimento amministrativo” e ne chiede l’annullamento.
“Aggravando i procedimenti e le procedure (in contrasto con la filosofia della semplificazione amministrativa posta alla base dell’adozione dei modelli regionali), la dirigente introduce nuova modulistica, relativa agli interventi in sanatoria (Cila, Scia, PdC) laddove tali interventi non siano accompagnati dalla esecuzione di opere edili. Viene quindi introdotto il modello “Comunicazione di chiusura procedimento nei casi di sanatoria: Cila, Scia ex art. 37 Dpr 380/01, PdC in sanatoria ex art. 36 Dpr 380/01, in assenza di opere edili”.
“Il modello – prosegue Trovato -, non previsto da alcuna norma e/o regolamento introduce un ulteriore adempimento rispetto a quelli previsti, determinando un sicuro aggravio del procedimento. Non si capisce la funzionalità di tale modulistica e di quale procedimento si tratti. E’ un modello da allegare in quale fase del procedimento edilizio? E non si capisce se la stessa sostituisce una di quelle approvate dalla regione. E’ pertanto palese che i modelli che possono essere utilizzati dai Comuni sono soltanto quelli approvati dall’Assessorato Regionale, i quali possono essere solo adeguati in relazione al regolamento edilizio (indicando ad esempio i documenti da allegare, la procedura cartacea o digitale di presentazione), o a modiche legislative (come ad esempio la classificazione degli interventi nelle varie tipologie di Cila, Scia e PdC, previste espressamente dalla legge). E’ altrettanto evidente che uno stravolgimento della modulistica unificata e standardizzata e/o l’introduzione di nuova modulistica che si sovrappone e/o integra quella approvata non è consentito ai singoli Comuni”.
Secondo l’Ordine degli ingegneri si tratta di una determina “in contrasto alla normativa vigente, senza il supporto di alcuna norma, legge e regolamento e tale da aggravare il procedimento edilizio (tenuto conto anche di quanto stabilito all’articolo 9 bis del Dpr 380/2001).
Per questo ne chiede l’annullamento, invitando ad un tavolo tecnico dirigente, assessore e ordini professionali.
La replica
La dirigente Antonella Cutroneo, però, spiega che “relativamente agli interventi edilizi non accompagnati dall’esecuzione di opere edili o in sanatoria, il nuovo modello non introduce appesantimenti procedurali visto che riassume quelli già previsti dal quadro normativo che regola la materia, come l’aggiornamento in catasto laddove ricorre ovvero laddove non sia già stato effettuato, la numerazione civica ove sia mancante, la documentazione fotografica, l’asseverazione sul rendimento energetico, ex articolo 8 c. 2 Dlgs 192/05, e infine la compilazione degli allegati 1-2 in esecuzione della Ordinanza Sindacale n. 244/2019, relativa alla verifica sulla legittimità degli allacci fognari cittadini, il cui controllo è assegnato al Dipartimento Edilizia. Tali adempimenti, in caso contrario, si sposterebbero in fase di agibilità con appesantimento, questa volta sicuro, del procedimento di Segnalazione Certificata di Agibilità”.
La dirigente ritiene “di aver contribuito a fare ordine procedurale, in quanto fin ora i professionisti che operano nella città di Messina hanno avuto qualche difficoltà ad individuare la modulistica più corretta” e non di aver prodotto “appesantimenti procedurali, ex art. 2 L. 241/90, non riscontrando nella sostanza motivazioni utili o necessarie per procedere all’annullamento della modulistica di cui alla determina dirigenziale numero 6224 del 19 luglio 2023, già in uso al Dipartimento Servizi Territoriali ed Urbanistici del Comune”.
La controreplica
Secondo l’Ordine degli ingegneri, la replica della dirigente “ha manifestato l’assenza d’interesse ad interloquire ed è stata volutamente tralasciata la richiesta di attivare un tavolo congiunto”.
Trovato sottolinea che è “vietato chiedere ai cittadini e alle imprese documenti diversi da quelli indicati nella modulistica e pubblicati sul sito istituzionale. La modulistica unificata e standardizzata prevedeva comunque l’illustrazione delle principali novità e le relative istruzioni per l’uso. Nessuna attività è stata effettuata dal Dipartimento, né preventiva all’adozione del nuovo modello, né successiva quale informazione ed istruzione per l’uso. Cosa significa “Comunicazione di Chiusura Procedimento” per il Dipartimento, a quale norma fa riferimento, quale modulistica sostituisce rispetto a quella “regolarmente adottata dalla conferenza e dalla regione. E’ un modello ulteriore? Domande queste che non trovano riscontro nell’atto che lo ha approvato, né in provvedimenti successivi. In nessuna parte normativa, si rileva la differenza tra “modelli provvedimentali” e “modelli non provvedimentali” nella fattispecie dei modelli edilizi approvati dalla Regione, al fine della loro modifica sostanziale e/o sostituzione con altri, da parte dei singoli Comuni”.
L’Ordine degli ingegneri, quindi, conferma la richiesta di un tavolo tecnico “per avviare un confronto costruttivo sulla questione”
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