Al via Gruppo di lavoro del Cni per supportare la realizzazione del Ponte sullo Stretto
Secondo il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri Perrini, "ogni anno 12 milioni di persone salgono sul traghetto che solca lo Stretto, il Ponte non potrà che migliorare la facilità del transito”.
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri accoglie con favore l’intenzione del Governo di investire nella realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
“Ogni anno 12 milioni di persone salgono sul traghetto che solca lo Stretto – ha evidenziato il Presidente del CNI Angelo Domenico Perrini – il Ponte non potrà che migliorare la facilità del transito tra Calabria e Sicilia, per il beneficio di entrambi i territori e dell’intero Paese”.
Intervenendo al 66mo Congresso del CNI dello scorso ottobre, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini aveva già annunciato l’intenzione del Governo appena insediato di arrivare ad una definizione del progetto e all’avvio dei lavori del Ponte. “Siamo felici che il Ministro Salvini stia tenendo fede agli impegni – ha continuato il Presidente Perrini – e, come abbiamo avuto già modo di esporre, riteniamo sia fondamentale porre particolare attenzione alla fase di progettazione: la vera chiave per il successo dell’impresa”.
Il Cni è convinto che la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina coinvolge i migliori professionisti del settore e sarà svolta nella massima trasparenza e condivisione con l’opinione pubblica e con la comunità professionale e tecnica.
Proprio per fornire il suo contributo, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha istituito un apposito Gruppo di lavoro, coordinato dal Consigliere Edoardo Cosenza e che vedrà la partecipazione anche del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Massimo Sessa. Il Consigliere Cosenza ha sottolineato come “sul retro delle banconote in euro sono presenti immagini di ponti, a simboleggiare la comunicazione e lo scambio culturale tra i Paesi europei e tra l’Europa e il resto del mondo. Non lasciamo la Sicilia e il Meridione fuori da questa comunicazione. La tecnologia moderna è in grado di realizzare quest’opera e il gruppo contiene professionalità del massimo livello in tutti i campi dell’ingegneria coinvolte nel progetto”.
“Il Ponte sullo Stretto rappresenterà un’altissima opera di ingegneria italiana nel mondo ed è per questo che noi ingegneri dobbiamo offrire il massimo supporto per la sua costruzione. – afferma Carla Cappiello, Consigliere del Cni – Ma oltre l’aspetto infrastrutturale, il Ponte ha una triplice valenza: economica, sociale ed ambientale. Economica perché movimenterà tonnellate di merci al giorno, rendendo Sicilia e Calabria regioni strategiche nello scacchiere del Mediterraneo; sociale, perché per la sua realizzazione si creeranno posti di lavoro, con conseguenti plurimi benefici; ambientale, perché sarà ripulito il Canale di Sicilia con conseguente risparmio di 140 mila tonnellate di CO2“.
Il progetto del 2011 prevedeva un impalcato aerodinamico multi-cassone, il cosiddetto Messina-type, composto da una campata centrale lunga 3.300m, da un cassone ferroviario largo 7,5m e due cassoni stradali larghi 14,2m. Prevedeva, inoltre, due torri ad H-multipla a due “gambe” collegate da tre traversi: ciascuna larga 51m, alta 399m e pesante 55.000t.
In ogni caso, secondo il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, il progetto finale sarà in grado assicurare, tra le altre cose:
- prestazioni aerodinamiche che garantiscano stabilità anche in condizioni vento “estremo”, cioè superiore ai 200km/h;
- resistenza alle azioni sismiche che garantiscano la resistenza a eventi sismici di circa 7,1 Richter, quindi comparabili al terremoto del 1908;
- prestazioni strutturali di sicurezza e di servizio che prevedano, fra l’altro, elevati sovraccarichi stradali e ferroviari, stimabili rispettivamente in 25.000t e 40.000t;
- una durabilità dell’opera di 200 anni.
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