Anno: XXV - Numero 159    
Giovedì 5 Settembre 2024 ore 13:00
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La maledizione della Dad minaccia la scuola

Ed è lite sulle classi per soli vaccinati

La maledizione della Dad minaccia la scuola

La maledizione della Dad minaccia la scuola di metà settembre (prossimo), così simile e conseguente al 2020 azzoliniano e alla prima parte del 2021, condotto in fotocopia dal ministro Patrizio Bianchi. Dal Campus Steam di Bergamo il responsabile dell’Istruzione auspica e fa training: “Lavoriamo per la scuola in presenza, senza se e senza ma”. Ma il “ma” è già proprietà di dirigenti e docenti di una scuola che fin qui non ha imparato nessuna lezione.

Dopo l’ultimo pronunciamento del Comitato tecnico scientifico – “mascherine e distanziamento, a settembre”, Mario Rusconi, responsabile dei presidi Anp nel Lazio, trae le logiche conclusioni: “Questo implica che gli studenti dovranno essere nuovamente impegnati nella Dad. È possibile non essere riusciti a trovare soluzioni alternative in questo anno e mezzo? Le istituzioni comprendono i danni che stanno facendo alle giovani generazioni? Siamo molto delusi, non si è riuscito a trovare rimedio alle aule pollaio e al movimento sui mezzi pubblici”. I numeri degli iscritti alle classi sono sempre quelli, nessuna Protezione civile ha alzato tendoni e recuperato spazi extra, nessuna idea degna di nota è uscita dal rapido rapporto tra Patrizio Bianchi e Agostino Miozzo. L’ex responsabile del Cts è uscito di scena con i suoi progetti e ora dice, a sua volta sconsolato: “Settembre è dietro l’angolo e al momento si prevede un altro anno scolastico in emergenza”. Nella fascia 12-19 anni “abbiamo l’82,6% non vaccinato”. Sono i ragazzi delle scuole. “Non abbiamo fatto interventi strutturali negli istituti, se non li facciamo in questi mesi estivi i problemi saranno gli stessi dell’anno scorso”.

Rachele Scandella, preside dell’Alberghiero Barbarigo di Venezia: “Spero che si facciano i vaccini a tutti e si riprenda al 100%, altrimenti metteremo i banchi a rotelle in Piazza San Marco”. Albalisa Azzariti, dirigente del Liceo scientifico Vittorini di Milano: “Dover mantenere il metro di distanza nonostante le vaccinazioni è sconfortante. Come scuola ci siamo impegnati profondamente per promuovere l’adesione alla campagna. Gli spazi sono sempre gli stessi e le classi numerose, per noi questo significa continuare con la presenza al 50% in ogni classe. Sarà difficile spiegarlo ai ragazzi, vorrà dire ammettere che l’essersi vaccinati non fa differenza. Con il green pass si può andare in discoteca, ma non a scuola”. I presidi della provincia di Monza-Brianza rivelano: “Il prefetto ci ha anticipato che faremo i turni d’ingresso alle 8 e alle 9, immaginiamo una Dad al 25-30% fino a Natale”. Ripartire nello stesso modo precario delle ultime due stagioni mentre “stiamo svolgendo il Piano Estate per favorire la socializzazione” è disarmante, dicono.

Sara Carnelos, insegnante di Pordenone: “Le classi vanno sdoppiate e il numero dei docenti deve essere incrementato. È il terzo anno che lo spieghiamo”. Ivan Basile, docente molisano di scuola superiore: “Si riparte con la Didattica integrata istituzionalizzata”. I genitori No Dad sono pronti a nuove manifestazioni: “È un tradimento”.

Le primarie e gli istituti comprensivi riusciranno a mantenere tutti gli alunni in presenza, ma con gli under 12 privi di vaccinazione questa coorte anagrafica resta la più esposta. Per tecnici e licei sarà un’altra partenza con alcuni ragazzi davanti al pc in cameretta. Alfonso D’Ambrosio, preside sperimentatore di Vo’ Euganeo, ricorda l’ultima mancanza sul tema: “I fondi del Decreto sostegni possono essere investiti su sistemi di sanificazione più efficienti e aule all’aperto più efficaci”. Se ne parla, al ministero, se ne parla.

La questione vaccinazioni è centrale: al netto della variante Delta, che può ulteriormente complicare il ritorno a scuola, serve correre e immunizzare. Raffaele Donini, assessore alla Salute della Regione Emilia Romagna, prevede privilegi per gli studenti con doppia dose: “Tutti siamo contrari alla didattica a distanza”, dice, “se ci fosse un focolaio in una classe oggi andrebbero in Dad in blocco. Chiedo di considerare anche la popolazione vaccinata, docenti e studenti. Se dovesse rimanere a scuola, potrebbe diminuire la Dad”. La Lega parla di inaccettabile ricatto. Il presidente veneto Luca Zaia coglie al balzo il ritardo vaccinazione per gli alunni e, con un occhio al turismo, annuncia il ritorno in classe in regione solo a fine settembre. Altroché recuperi. Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca: “Faremo un piano di vaccinazione di massa, prima dose a luglio, seconda tra metà agosto e metà settembre, altrimenti a scuola non si torna”. Il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso: “Ci vuole un cambio di passo”.

 

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