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Decreto Superbonus, audizione dell’Istituto Nazionale Tributaristi

Stop a interventi a totale carico dello Stato, ma agevolazioni strutturali al 50% con possibilità di rimborso delle eccedenze e agevolazioni più estese per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Decreto Superbonus, audizione dell’Istituto Nazionale Tributaristi

L’Istituto Nazionale Tributaristi ha partecipato all’audizione sul Decreto Legge 212/2023 (c.d. Superbonus) che si è svolta presso al Commissione Finanze della Camera, in rappresentanza dell’INT sono intervenuti il Presidente nazionale Riccardo Alemanno e il Consigliere nazionale Salvatore Cuomo, componente della Commissione fiscalità. Alemanno, dopo aver ringraziato il Presidente On. Marco Osnato e i Commissari per la convocazione in audizione,  ha evidenziato la negatività di interventi a totale carico dello Stato su immobili privati, auspicando che il decreto 212/2023 rappresenti l’ultimo atto normativo sul 110% che sia poi definitivamente abbandonato, ma ha anche precisato che essendo assolutamente d’accordo nel sostenere i necessari interventi sul patrimonio immobiliare in tema di sicurezza, ambiente e decoro, ha richiesto che le agevolazioni con un limite del 50% siano di carattere strutturale e che gli eventuali residui o la totalità delle rate, in assenza di Irpef compensabile, possano essere richieste a rimborso, risolvendo così il problema degli incapienti. Alemanno ha poi concluso il suo intervento con una raccomandazione: “ In futuro sarà assolutamente necessario che le norme circa gli interventi di recupero del patrimonio immobiliare e loro eventuali agevolazioni abbiano stabilità nel tempo, poiché gli investimenti nel settore hanno assoluta necessità di stabilità e di chiarezza normativa, la cui mancanza ha contribuito a creare parte dei danni registrati in questi anni dai proprietari immobiliari e dalle aziende del settore edilizio, senza dimenticare i crediti a tutt’oggi ancora incagliati, su cui sarà necessario intervenire in modo risolutivo”. Il Consigliere Salvatore Cuomo, entrando nel merito del decreto, ha proposto una modifica al  comma 2 dell’art.1, che prevede un contributo, per le spese escluse dal bonus per determinati soggetti con redditività limitata indicata in 15 mila euro di reddito di riferimento, il rappresentante dell’INT ha però proposto, in ottica di maggiore equità, un correttivo al sistema di individuazione della capacità reddituale: “ Sul punto la nostra idea è quella di meglio definire il richiamo ai 15.000 euro, stabilendo che per le persone fisiche venga riferito non al reddito bensì al valore ISEE, strumento questo che meglio coglie l’effettiva capacità contributiva del contribuente cosa che il solo reddito non può misurare, essendo quest’ultimo influenzabile da fattori occasionali contingenti.” Cuomo ha anche suggerito che il contributo di cui all’art. 1 possa essere erogato anche in forma di credito di imposta cedibile. Il rappresentante dell’INT ha poi richiesto un’estensione dell’esclusione dal divieto di sconto in fattura o cessione per l’ eliminazione delle barriere architettoniche, prevista al comma 2 lettera b) dell’articolo 3: “ Riteniamo che anche in questo caso il reddito debba essere sostituito dal Valore Isee e che l’esclusione dal divieto possa essere concessa anche nel caso di immobile  adibito ad abitazione principale di terzi aventi nel proprio nucleo familiare soggetti con disabilità.”

I rappresentanti dell’Int in audizione hanno  anche depositato una memoria in cui nella parte conclusiva, si legge che con le correzioni proposte “ si potrà meglio cogliere l’obiettivo della norma che vuole essere di aiuto a chi ha effettivamente bisogno di sostegno finanziario.” e poi un’osservazione più generale, sempre in tema di eliminazione barriere architettoniche, ma  estendo la problematica anche all’invecchiamento della popolazione nel nostro Paese, si legge:  “A conclusione un’ osservazione più generale sulle norme di sostegno al recupero del patrimonio edilizio, che a nostro parere dovrebbero porre una maggiore attenzione al tema della eliminazione delle barriere architettoniche, prescindendo dai riferimenti ad abitazioni principali o secondarie, dal riferimento ai redditi, ai valori Isee e all’accertamento o meno delle condizioni di disabilità, considerando che l’innalzamento dell’età media della popolazione italiana, primi in Europa e secondi al mondo dopo il Giappone, acuirà sempre più nel tempo questa problematica.

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