Medici di famiglia, entra in vigore la Convenzione. Ecco cosa prevede
Fimmg commenta "con soddisfazione" l'incontro nella sede della Conferenza delle Regioni con Marco Alparone, in concomitanza con approvazione dell'Acn 2019-2021 della medicina generale.
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Al via la Convenzione dei medici di famiglia con il Servizio sanitario nazionale. “Da oggi, vista l’adozione dell’intesa in Conferenza Stato-Regioni, l’Accordo collettivo nazionale sancito è in vigore per le parti normative ed economiche. Un definitivo ok arrivato – come più volte chiesto da Fimmg, Federazione dei medici di medicina generale – in tempi rapidissimi: soli 56 giorni dalla firma della preintesa”. A dirlo è Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, che commenta “con soddisfazione” l’incontro di questa mattina nella sede della Conferenza delle Regioni con Marco Alparone, presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, in concomitanza con approvazione dell’Acn 2019-2021 della medicina generale, oggi in Conferenza Stato-Regioni, che ha dato l’ok anche all’accordo con i pediatri di libera scelta e agli specialisti ambulatoriali.
Un incontro, quello con Alparone, “proficuo e simbolico”, spiega Scotti secondo il quale è stato “essenziale per porre sin da subito le basi del nuovo atto di indirizzo in vista della discussione per il rinnovo del prossimo accordo convenzionale”, 2022-2024. “Un segnale concreto della volontà di stringere i tempi”. Grande importanza, per il leader sindacale, ha la velocità con la quale si è concluso l’iter dopo la preintesa. “Di questo ringraziamo tutti gli attori coinvolti – prosegue Scotti – nella consapevolezza che l’entrata in vigore dell’accordo è essenziale per chiudere il cerchio su questioni centrali per il futuro del Servizio sanitario nazionale, quali l’attuazione del Pnrr e del Dm77 che definisce i modelli e gli standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale e, più in generale, per l’essenziale evoluzione della medicina generale”.
“È cruciale che si continui a lavorare in tempi strettissimi – avverte Scotti – così che si possa dare presto avvio alle trattative per chiudere anche il prossimo Acn e, in questo modo, garantire ai cittadini un’assistenza di prossimità sempre più efficace e proattiva, e attrattività e sicurezza per tutti i giovani medici che debbono poter scegliere un futuro professionale certo contrattualmente e non continuamente in discussione su questioni come ruolo giuridico e altro”. In particolare, il leader Fimmg ricorda la centralità che sul prossimo tavolo dovranno avere l’assistenza domiciliare integrata e la residenzialità. Ma, conclude Scotti, “dobbiamo ricordare sempre che il problema centrale è oggi quello della carenza dei medici di medicina generale, per la quale occorrerà mettere rapidamente in campo soluzioni efficaci che non possono risolversi solo nel contratto, se non inizia una seria attenzione a questo tema da parte di chi ha responsabilità politica e di programmazione nella formazione medica”.
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