Diritto alla salute e nuove riforme. I giovani medici tornano in piazza
La protesta per una riforma dell'intero percorso formativo e per la riqualificazione del servizio sanitario pubblico e universalistico
“Crediamo nel ruolo sociale del medico e degli operatori della salute, non come categoria che si autotutela ma come soggetti attivi che prendono posizione nell’interesse della salute di tutte e tutti”. Così studentesse e studenti, medici neoabilitati, camici grigi, medici in formazione specialistica e generalista, per la prima volta uniti in 21 piazze d’Italia e negli ospedali universitari, hanno dato vita ad un movimento per richiedere una riforma dell’intero percorso formativo in medicina, per la riqualificazione del servizio sanitario pubblico e universalistico. “Oltre alla grande partecipazione – commentano i giovani medici – abbiamo ottenuto già i primi riscontri anche da parte delle istituzioni: abbiamo ottenuto dal ministro Manfredi l’apertura di un tavolo per la costruzione della riforma della formazione medica, siamo stati ricevuti dai presidenti e dagli assessori di diverse regioni (Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Marche, Provincia Autonoma di Trento, Sardegna) che si faranno portavoce delle nostre istanze nella conferenza Stato-Regioni. Anche a livello locale, i comuni e le città metropolitane si sono resi disponibili a supportare le nostre istanze. Ma il 29 non è stato che l’inizio – spiegano – Il 19 giugno saremo di nuovo in piazza, nelle principali città d’Italia, per sostenere le nostre proposte di emendamento al Dl rilancio e di riforma. La nostra battaglia è per la salute di tutte e tutti, e non possiamo che rivolgerci a tutte e tutti. Il 26 giugno saremo in manifestazione a Roma, per richiedere con urgenza un tavolo di lavoro condiviso interministeriale, destinato a una riforma radicale e generale della formazione medica post-laurea. Il tavolo – spiegano – già concordato con il ministro Manfredi deve partire quanto prima, ma non basta: chiediamo con forza l’avvio dei lavori, sottolineando l’urgenza e il carattere prioritario di questa riforma. Come medici, ci rivolgiamo al ministro della sanità Roberto Speranza, perché ascolti le nostre istanze e partecipi ad un tavolo interministeriale Per superare la vergognosa e, ormai, insostenibile condizione dei medici bloccati nell’imbuto formativo – concludono i medici – Per l’ampliamento della rete formativa. Per una riforma del contratto di formazione medica che garantisca i diritti dei medici in formazione e il rispetto del loro lavoro. Per la garanzia di una formazione medica postlaurea uniforme e di qualità su tutto il territorio nazionale. Per restituire alla medicina territoriale il ruolo cardine nel garantire assistenza alla popolazione. In difesa del diritto alla salute per tutta la popolazione”.
Notizie Correlate
Medici, ‘assistenza sanitaria ai senza dimora è un atto di civiltà’
08 Novembre 2024Ordini, 'Colmato vuoto un che contrastava con la Costituzione'.
Territorio abbandonato.
29 Ottobre 2024Snami: Senza risposte concrete pronti allo sciopero.
Far rispettare le leggi e investire sul personale
19 Settembre 2024La ricetta Anaao contro le aggressioni in corsia.