Gli studi notarili non chiudono

Per legge, “gli studi che costituiscono la sede principale del notaio non possono chiudere, in considerazione della funzione pubblica svolta e del loro radicamento al territorio”, mentre possono, invece, chiudere quelli “secondari”, in uno scenario, quello attuale, nel quale “la diffusione del Coronavirus impone al notaio di attenersi alle indicazioni impartite dal Governo”. Ad esprimersi così il presidente del Consiglio nazionale del Notariato, Cesare Felice Giuliani, riferendo di aver “diramato, la settimana scorsa, delle indicazioni per gli studi, ma la situazione è in continua evoluzione, e siamo in stretto contatto col ministero della Giustizia”, essendo la categoria “garanzia di legalità”, che “deve esser assicurata nell’interesse dei cittadini e dello Stato sia in momenti ordinari, sia in momenti eccezionali ed imprevisti. Anzi, proprio in questi momenti sono sicuro venga maggiormente compresa nella sua importanza, uscendone rafforzata nella sua funzione. Per quanto riguarda i nostri collaboratori, stiamo cercando di ridurre al minimo la presenza”, aggiunge il numero uno dell’Ordine. “Una procura finalizzata a stipulare un atto indifferibile e urgente, un testamento di un soggetto nell’impossibilità di scrivere, una Disposizione anticipata di trattamento (Dat) sono negozi giuridici che non possono essere posticipati, o rinviati, neppure in caso di malattie epidemiche, o contagiose”, però, ora “il cliente dovrà dichiarare, previa richiesta scritta, necessità ed urgenza dell’atto. Nei casi in cui sia necessario procedere alla stipula, le parti dovranno recarsi presso lo studio del notaio senza accompagnatori non necessari, rispettando gli orari, senza anticipi, rispettando le distanze di sicurezza e adeguandosi alle prescrizioni di sicurezza adottate dallo studio”, conclude Giuliani.