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Oice, il “caro materiali“ blocca le progettazioni; appalti integrati del Pnrr a rischio impasse

Confindustria contro gli affidamenti diretti fino a 139.000 euro per progettazioni; Scicolone, OICE: "a rischio il 70,2% delle gare"

Oice, il “caro materiali“ blocca le progettazioni; appalti integrati del Pnrr a rischio impasse

L’Oice, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura, plaude alla posizione presa da Confindustria nell’audizione di ieri sul c.d. decreto semplificazioni-bis. E’ stata Francesca Mariotti, Direttore Generale di Viale dell’Astronomia a sottolineare che “è critico l’innalzamento delle soglie per l’affidamento diretto dei servizi di ingegneria e architettura, per i quali, infatti, sarebbe opportuno attestarsi a un tetto di 80 mila euro”.

La norma (art. 51 del decreto 77/2021) prevede che, fino a 139.000 (e non più fino a 75.000 euro) si possa scegliere un affidatario di servizi di ingegneria e architettura, in via diretta, senza neanche consultare due o tre alternative e senza chiedere requisiti.

Sul punto il Presidente Oice Gabriele Scicolone, nel condividere l’intervento della Confederazione, ha sottolineato “i rischi derivanti dall’applicazione di una norma che non garantisce la professionalità e l’esperienza dell’affidatario, oltre a mettere a rischio la qualità dei progetti che dovranno essere posti in gara. Inoltre non va trascurato che se non sarà modificata, la disposizione innescherà meccanismi di suddivisione artificiosa di incarichi di dimensione maggiore per sottrarli alla concorrenza. Si tratta di una fascia che oggi riguarda il 70,2% del mercato ma in prospettiva potrebbe mettere “al buio” la quasi totalità del mercato senza alcuna garanzia che si scelga l’affidatario più competente ed esperto. Un pesante vulnus alla concorrenza che non può essere giustificato dall’esigenza di fare in fretta perché si deve fare anche bene e in qualità, non soltanto presto”.

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