Periti industriali, 'bene ok alle lauree professionalizzanti'
Esposito: 'Con la pubblicazione dei decreti avanza la riforma'
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“La pubblicazione dei decreti abilitanti per le lauree professionalizzanti aggiunge un tassello fondamentale alla riforma della professione di perito industriale.
E nello stesso tempo apre un nuovo scenario per l’intero Paese”.
Parola del presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali Giovanni Esposito, dopo la pubblicazione dei primi decreti attuativi della cosiddetta legge Manfredi, che “rendono abilitanti le tre classi di laurea professionalizzanti LP01 per le professioni tecniche per l’edilizia e il territorio, LP02 per le professioni tecniche, agrarie, alimentari e forestali e LP03 per le professioni tecniche industriali dell’informazione”.” I decreti, spiega, “non solo agevolano le modalità di accesso all’esercizio delle professioni regolamentate, così come previsto dal Piano di ripresa e resilienza, ma operano nello stesso tempo una semplificazione e razionalizzazione delle specializzazioni nelle quali è suddiviso l’albo dei Periti industriali, dalle 26 attuali alle 8 sezioni, più rispondenti al mercato della professione. I decreti aprono inoltre un nuovo scenario per il nostro Paese nel suo complesso e per tutti quei giovani che vorranno intraprendere il percorso della libera professione: rendere abilitanti le lauree professionalizzanti significa che la formazione maturata durante il corso di studi universitari, anche grazie all’anno di tirocinio, diventerà più corrispondente alle conoscenze e alle abilità che dovrà possedere il professionista. La nostra soddisfazione inoltre è duplice – continua la guida della categoria – perché i decreti sono il frutto di quel lavoro costante svolto insieme alle altre professioni tecniche”, ringraziando i rappresentanti del ministero dell’Università e della Giustizia, i componenti del Consiglio universitario nazionale (Cun), i rettori (Crui) e le altre professioni coinvolte.
“Ora subito al lavoro per attuare l’articolo 4 della legge, quindi rendere abilitanti gli altri corsi di laurea che danno accesso alla nostra professione, eliminando così sovrapposizioni di competenze e ambiti professionali simili, e completare così quel processo di riforma indispensabile per le professioni tecniche”, chiosa Esposito.
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