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Dai Periti Industriali la prima comunità energetica a impatto sociale

Presentato a Roma Innovation Hub il progetto di categoria realizzato in collaborazione con Insula

Dai Periti Industriali la prima comunità energetica a impatto sociale

Un impianto energetico rinnovabile sarà realizzato e donato di concerto con le istituzioni comunali, in un quartiere della città di Venezia garantendo così la possibilità di autoprodurre energia pulita azzerando i costi della bolletta. Il tutto con la progettazione dei Professionisti tecnici.

È quanto annunciato ieri nel corso di Roma Innovation Hub, la prima convention delle professioni tecniche italiane in corso a Roma fino al 10 settembre, dal Consiglio nazionale dei periti industriali e dei periti industriali laureati, Anci Veneto e Ancitel Energia e Ambiente, nel corso della presentazione dei risultati del road show “Le comunità energetiche rinnovabili, motore di innovazione e sviluppo. Il ruolo delle professioni tecniche”. Un progetto realizzato all’interno del Protocollo d’intesa realizzato dallo stesso Cnpi con Insula Spa, braccio operativo del Comune di Venezia che si occupa di infrastrutture e di edilizia e che arriva a conclusione del percorso di sensibilizzazione del Cnpi “Illuminare la speranza” che, dopo aver fatto tappa nelle principali città italiane – Napoli, Milano, Firenze, Bari, Palermo e Venezia – si è dato l’obiettivo di combattere la povertà e i costi energetici in bolletta attraverso la realizzazione di comunità energetiche in Italia, anche ad impatto sociale.

Alla luce della normativa nazionale e della direttiva europea, come è stato sottolineato dai diversi relatori al convegno, si stabilisce che le comunità energetiche abbiano una dimensione territoriale e debbano svilupparsi nella prossimità degli impianti che producono energia da fonti rinnovabili. Ogni paese ha recepito questo vincolo in modo diverso. In Italia il limite territoriale è stato definito dalle cabine primarie, mentre si è in attesa dei decreti attuativi della normativa italiana.

Dopo l’attuazione delle direttive europee e nazionali (si attende ora il decreto attuativo del Mite per sfruttare i miliardi previsti dal Pnrr), la palla passa proprio agli enti locali a cui di fatto è affidato il compito di sviluppare in concreto una nuova cultura della sostenibilità sul territorio.

“Abbiamo portato in giro per l’Italia – ha detto il presidente Consiglio nazionale dei periti industriali e dei periti industriali laureati Giovanni Esposito – non solo una campagna di sensibilizzazione sulle comunità energetiche ma abbiamo voluto guardare anche il lato sociale del Paese e del progetto. A conclusione del percorso abbiamo voluto mettere insieme tutta la filiera, dagli stakeholders alle istituzioni, fino alla parte legale, proprio come richiede la creazione di una comunità energetica. Si tratta di un modello virtuoso che ci permette di efficientare i consumi energetici nelle aree urbane più bisognose, peraltro in un periodo di grande instabilità dei prezzi delle bollette per famiglie e imprese, di ridurre l’inquinamento ambientale promuovendo uno sviluppo locale sostenibile e perché no anche di creare lavoro per i nostri iscritti”.

“Insieme al Consiglio nazionale dei periti industriali”, ha dichiarato Paolo Dalla Vecchia, Presidente di Insula, “abbiamo sottoscritto un protocollo di intesa per creare la prima comunità energetica rinnovabile a Venezia individuando nell’area di proprietà del comune, sei condomini composti da 32 appartamenti. I Periti industriali ci hanno consegnato così un progetto tecnico dal duplice obiettivo: la diminuzione della bolletta energetica per la fascia di utenza riferita a questo immobile e nello stesso tempo una diminuzione di emissioni inquinanti in atmosfera”.

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