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Lauree abilitanti, c’è il via libera: come cambia l’accesso alle professioni

Giovanni Esposito (Periti industriali): accolte parte delle richieste avanzate dalla categoria

Lauree abilitanti, c’è il via libera: come cambia l’accesso alle professioni

Importante novità per il settore universitario: la Camera dei Deputati ha infatti approvato il disegno di legge che prevede l’immediata abilitazione (senza dover sostenere l’esame di Stato) per chi si laurea in Odontoiatria, Farmacia, Veterinaria e Psicologia. Lo stesso vale anche per i geometri e i medici: questi ultimi laureati già durante la pandemia hanno potuto svolgere la professione senza ulteriori passaggi dopo il titolo universitario. E altre lauree, in un futuro prossimo, potranno allungare ulteriormente l’elenco. L’entrata in vigore del provvedimento è prevista per il 2022. Il sito Skuola.net spiega nel dettaglio cosa prevede.

Lauree abilitanti: cosa prevede il Ddl

Basta con gli esami di Stato per poter svolgere la professione. Il testo del Ddl sulle lauree abilitanti prevede l’abilitazione immediata all’esercizio per chi si laurea in Odontoiatria, Farmacia, Veterinaria e Psicologia. Medicina, invece, come detto è già stata resa laurea abilitante durante l’emergenza Covid.

Altre lauree, inoltre, potranno però divenire presto abilitanti: basterà l’iniziativa dell’ordine di riferimento (come ad esempio quello degli architetti) o del Ministero competente. L’obiettivo è la semplificazione di tutte le procedure per l’avvio all’esercizio delle professioni, rendendo di fatto l’esame di laurea coincidente con l’esame di Stato e quindi velocizzando l’accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati.

Il testo approvato dal Parlamento, però, riconosce un valore abilitante anche alle lauree tecniche per l’esercizio, ad esempio, delle professioni di geometra, agrotecnico, perito agrario e perito industriale. Il superamento certificato del tirocinio pratico-valutativo interno ai nuovi corsi di studio sarà il presupposto per accedere all’esame di laurea, con il quale si conseguirà il titolo accademico e, dopo aver superato una prova pratica, anche l’abilitazione. Se il provvedimento sarà legge entro fine anno, con l’approvazione anche da parte del Senato, l’entrata in vigore scatterà l’anno prossimo, nel 2022.

“L’approvazione da parte dell’assemblea della Camera della proposta di legge che introduce nuove disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti è un segnale davvero importante: Governo e Parlamento stanno puntando realmente sui giovani, sulla loro formazione, sul futuro del Paese”. Così il Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, che aggiunge: “Non mi stancherò mai di ripeterlo: perché ci sia davvero una svolta nella crescita competitiva del Paese agli investimenti devono essere affiancate le riforme e le semplificazioni”. Secondo la Messa, si tratta di “un segnale concreto del fatto che con le Camere si sta lavorando bene, e insieme, perché le riforme che servono al mondo dell’università e della ricerca siano definite e approvate il prima possibile”.

Le altre reazioni

Soddisfazione anche dal M5S: “L’approvazione del disegno di legge sulle lauree abilitanti è una vittoria innanzitutto per studentesse e studenti dell’Università, che vedranno immediatamente riconosciuto il loro impegno negli studi potendo iniziare a esercitare la professione senza inutili perdite di tempo. Ma è una vittoria anche per il mondo universitario, che viene valorizzato nella capacità di immettere risorse direttamente nel mondo del lavoro, e per tutto il Paese, che anche con questo provvedimento prosegue nella direzione della modernizzazione”, afferma Manuel Tuzi, relatore del disegno di legge approvato nell’Aula di Montecitorio.

“La Camera ha approvato una legge che cambia radicalmente l’accesso a professioni importanti come quelle dello psicologo, dell’odontoiatra, del farmacista, del veterinario, del geometra, del perito agrario, del perito industriale, dell’agrotecnico. Meno paletti e un percorso nuovo anche per fisici, biologi e chimici”: così Vittoria Casa, presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati.

“Il conseguimento della laurea darà di per sé titolo ad esercitare la professione. Vanno in soffitta gli esami di stato e i tirocini saranno inclusi nel percorso universitario. La riforma dell’esame finale consentirà di mantenere la qualità delle competenze e dare subito a decine di migliaia di ragazze e ragazzi l’opportunità di lavorare. Su richiesta di altri ordini o dei collegi professionali, il testo prevede inoltre che anche ulteriori lauree possano diventare abilitanti”, continua Casa.

“Abbiamo dunque avviato un percorso prezioso di sburocratizzazione e semplificazione che era atteso da decenni. Avere la disponibilità di giovani energie in molti settori sarà fondamentale anche per trarre beneficio dagli investimenti del Recovery Plan. Si tratta di un grande passo in avanti”, conclude la stessa Vittoria Casa. Soddisfazione da parte del presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali Giovanni Esposito, “sono stati accolti  parte delle richieste avanzate dalla categoria, un varo che rappresenta per noi un segnale importante per ridisegnare finalmente un quadro normativo più coerente tra il sistema formativo e quello delle professioni. Rendere abilitanti le lauree professionalizzanti –  sottolinea Esposito – ed estendere questo principio anche a quelle professioni che ne faranno richiesta significa che la formazione maturata, durante il corso di studi universitari, diventerà più corrispondente alle conoscenze e alle abilità che dovrà possedere il professionista. Questo grazie al valore che la legge riconosce al tirocinio svolto durante – e non dopo – il corso di studi, previsione già contenuta nel nostro ordinamento professionale. Vale la pena ricordare ancora una volta”, ha precisato, “che rendere abilitanti i percorsi formativi non vuol dire abolire l’esame di abilitazione, ma semplificarne le procedure, facendolo coincidere con quello di laurea”. Con successivi provvedimenti, si legge ancora nella nota, si potranno determinare gli ambiti delle attività professionali in relazione alle rispettive classi di laurea e, sempre per lo stesso principio, si possa prevedere l’eventuale soppressione di apposite sezioni degli albi”, un passaggio, ha chiuso Esposito.

 

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