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Transizione 4.0, periti, incentivi stabili e firma digitale

Per rafforzare la transizione vanno valorizzate le competenze

Transizione 4.0, periti, incentivi stabili e firma digitale

Incentivi stabili nel tempo, valorizzazione delle competenze professionali e firma digitale: sono le tre proposte dei Periti Industriali per rafforzare l’impianto degli obiettivi del Programma Transizione 4.0 e supportarne l’effettiva realizzabilità. Proposte presentate oggi dalla categoria e consegnate a tutti i relatori (istituzioni, professioni e mondo imprenditoriale) intervenuti alla webconference “Da Industria 4.0 a Transizione 4.0: il ruolo dei professionisti nella trasformazione digitale delle imprese”, organizzata dal Consiglio nazionale Periti Industriali e dal Consiglio nazionale Ingegneri con l’obiettivo di fare il punto sulle ultime novità legislative in materia, sui principali incentivi a disposizione delle imprese che innovano e sull’attività chiave dei professionisti chiamati a certificare la trasformazione digitale.

Tra le priorità indicate dalla categoria vi è innanzitutto quella temporale: per i Periti Industriali è indispensabile rendere stabili gli incentivi, prolungandone quindi la vigenza per un arco di tempo più lungo. Il Paese necessita di misure di politica industriale sostenibile e di innovazione di ampio respiro, non concentrate su programmi e incentivi rinnovati di anno in anno. In secondo luogo sarebbe importante sostituire la perizia asseverata con la firma digitale, per risparmiare tempi e costi garantendo lo stesso valore legale. Infine la richiesta di categoria è quella di mettere a sistema le competenze dei professionisti, oltre la logica del semplice credito d’imposta e quindi della perizia, per portare a compimento il processo di innovazione necessario.

Tre proposte che hanno avuto l’ assist immediato da parte del rappresentante del Ministero dello sviluppo economico Stefano Fricaro (direzione generale politica industriale, competitività) che, nel ripercorrere l’iter della normativa sin dal suo inizio, ha ribadito l’assoluta disponibilità del Ministero ad ascoltare le diverse proposte giacchè “si sta giocando una partita fondamentale per lo sviluppo del paese quindi l’ascolto delle professionisti rappresenta un passaggio fondamentale”.

Competenze professionali, cultura verso l’innovazione e formazione i punti chiave sui quali si è articolato il dibattito. A partire da Marco Taish, presidente del Made competence center Industria 4.0 che vede nella formazione “una delle leve fondamentali per l’innovazione digitale”. Sulla stessa scia Valentina Carlini di Confindustria, area politiche industriali e per la sostenibilità di Confindustria che si è soffermata in particolare su “cultura e formazione, perché è fondamentale continuare a fare cultura verso il mondo imprenditoriale ma in tempi rapidi. “E’ un’occasione che non va sprecata sia in termini di risorse dedicate sia in termini temporali ha poi aggiunto poi Antonio Romeo, Vicedirettore Dintec- Unioncamere ricordando come “ancora più della metà delle imprese stia muovendo solo ora i primi passi del processo di digitalizzazione”.

Processo, ha affermato invece Armando Zambrano che deve però fare i conti con alcuni punti deboli, uno su tutti con la carenza di professionisti tecnici nella pubblica amministrazione: “questa la vera sfida, giacchè se c’è un professionista competente le norme possono essere applicate”.

 “Come professionisti”, ha chiuso infine Giovanni Esposito presidente del Consiglio nazionale periti industriali, “abbiamo il compito fondamentale di andare sui territori e trasmettere a tutte le piccole e medie imprese italiane le diverse opportunità di ridisegnare i propri processi produttivi in una logica di efficienza, interconnessione e sicurezza. In questo momento c’è bisogno di ripartire e di rilanciare tutto quel ciclo degli investimenti penalizzato dall’emergenza sanitaria. Noi periti industriali, insieme agli ingegneri e alle altre professioni siamo a disposizione del governo per portare a compimento questa nuova rivoluzione industriale”.

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