Pnrr: le competenze delle professioni ordinistiche per accelerare i processi
Alla Cabina di regia sul Pnrr le proposte di ProfessionItaliane per ridurre gli adempimenti e favorire la semplificazione normativa
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Affidare con ruolo di sussidiarietà i compiti della Pubblica Amministrazione ai professionisti ordinistici, che per le loro specifiche competenze e il loro ruolo di terzietà possono accelerare le procedure amministrative, contribuendo di conseguenza a ridurre gli adempimenti burocratici correlati al Pnrr. È una delle proposte presentate questo pomeriggio da ProfessionItaliane, l’Associazione costituita dal Comitato Unitario delle Professioni (Cup) e dalla Rete delle Professioni Tecniche (Rpt) in rappresentanza di 23 Consigli Nazionali degli Ordini e oltre 2 milioni di professionisti, in occasione della Cabina di regia per il Pnrr istituita, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministro agli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, per discutere della revisione del Piano approvata dalla Commissione europea. Come si legge nel comunicato stampa dell’Associazione, nel ribadire la disponibilità degli Ordini professionali a contribuire ad una rapida attuazione del PNRR, i vertici di Cup e Rpt (rappresentati rispettivamente dai Presidenti Rosario De Luca e Armando Zambrano), hanno posto l’accento anche sulla possibilità di utilizzare le competenze e la preparazione dei professionisti per favorire una maggiore semplificazione normativa. In particolare, per ridurre l’impatto delle norme prescrittive, che possono rappresentare un limite all’applicazione di nuove tecnologie e all’utilizzo di competenze ed esperienze dei professionisti, completando il quadro normativo con le norme consensuali, prodotte dell’Ente Nazionale di Unificazione Normativa (Uni). ProfessionItaliane, inoltre, ha evidenziato la necessità di attuare i Piani per la prevenzione sismica ed idrogeologica attraverso un uso sostenibile degli incentivi fiscali e di adeguare e aggiornare le norme in favore della capacità di concorrenza del nostro sistema Paese. Ad esempio, quelle riguardanti le Società tra Professionisti, l’equo compenso per gli incarichi della Pubblica Amministrazione e la normativa sulla sicurezza del lavoro. Ma anche le misure per la tutela dell’agricoltura e del patrimonio boschivo, alcuni provvedimenti per la riorganizzazione del mondo sanitario che valorizzino le professionalità ordinistiche e nuove normative fiscali e previdenziali che tutelino maggiormente il cittadino.
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