In arrivo il decreto Mimit per l’equo compenso per le professioni non ordinistiche
L'obiettivo è definire un tariffario che prenda in considerazione tutte le attività esercitate dai professionisti soggetti alla legge 4/2013. Tuttavia riuscire a tenere conto della varietà delle professioni e delle attività potrebbe essere un'impresa non facile
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Il Sole 24 Ore scrive che l’elaborazione del provvedimento è stata affidata alla Direzione generale per il mercato, la concorrenza, la tutela del consumatore e la normativa tecnica – divisione III – servizi e professioni, qualità dei prodotti e dei servizi, professioni non organizzate in ordini e collegi, albi ed elenchi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Ad essere interessate al provvedimento sono 382 associazioni professionali iscritte all’elenco ministeriale. Vediamo di seguito cosa prevede il decreto MIMIT in fase di lavorazione.
Obiettivo: creare un tariffario per le professioni non ordinistiche
Ricordiamo che per equo compenso si intende la corresponsione di un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale, nonché conforme ai compensi previsti per i professionisti iscritti agli ordini e collegi e senz’albo.
Il Mimit si è rivolto alle associazioni chiedendo di indicare una preferenza tra compenso fisso, variabile e a tempo e la tariffa consigliata, per ciascuna delle professioni rappresentate con eventuale distinzione del tipo di prestazione. L’obiettivo è infatti quello di definire un tariffario che prenda in considerazione tutte le diverse attività esercitate dai professionisti disciplinati dalla legge 4/2013.
Tuttavia riuscire a tenere conto della completa eterogeneità delle professioni e delle attività svolte potrebbe essere un’impresa non facile. A sottolineare questo aspetto è il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi (Int) Riccardo Alemanno che ha dichiarato di aver predisposto un tariffario di riferimento, utilizzato già presso i tribunali, che potrebbe essere di supporto per la redazione del decreto, al fine di individuare le attività svolte dal tributarista.
La difficoltà nella categorizzazione del mercato professionale è stata anche evidenziata da Colap, Coordinamento libere associazioni professionali che chiede al MIMIT un lavoro sinergico tra professionisti e Ministero con l’intento di definire parametri che tengano conto della flessibilità.