Napoli: Ordine delle professioni sanitarie, Ascolese designato presidente
Con il voto elettronico tutta la procedura è stata semplificata al massimo nel pieno rispetto delle norme antiCovid con oltre 750 votanti.
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Ordine delle professioni sanitarie di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta: Franco Ascolese è il nuovo presidente designato dal Consiglio direttivo riunitosi ieri all’indomani della consultazione elettorale che ha visto l’affermazione alle urne della lista di appartenenza “Rinnovamento e continuità”. Ascolese, espressione dell’area dei Tecnici sanitari di radiologia medica, con 116 preferenze e 473 voti raccolti è risultato il più votato. Vicepresidente è Paolo Esposito, Fisioterapista, che ha incassato 98 preferenze e 455 voti, giungendo secondo nella consultazione. Eletti nel collegio dei Revisori Paola Baldares, Floriana Vitale e Dario Barone della lista conti in Ordine collegata alla compagine del presidente. Confermati infine nei rispettivi ruoli Vincenzo Braun come tesoriere e Ciro Signorelli in qualità di segretario. “Il mio programma – avverte Aascolese – è sintetizzato in pochi punti chiave: contrastare l’abusivismo professionale, potenziare il riconoscimento professionale e lavorativo della medicina territoriale e scolastica, garantire una formazione Ecm gratis e di qualità garantendo la formazione attraverso forme di didattica a distanza (Webinar, Fad, Res) e corsi in partnership con le Università. E poi implementare forme di assistenza legale e fiscale, equiparare diritti lavorativi e trattamenti economici tra pubblico e privato. E infine sollecitare concorsi pubblici per le professioni sanitarie a copertura del fabbisogno regionale incardinando le professioni sanitarie nella carriera universitaria, senza dimenticare di attivare tavoli tecnici permanenti e programmatici con le istituzioni regionali. Il tutto inserito in una cornice dove la Comunicazione e le attività di informazione sul mondo delle professioni sanitarie assumono un ruolo centrale in un momento di grande crisi ma anche di rifondazione del Servizio sanitario nazionale che come si è visto non può essere oggetto di tagli ma di investimenti costanti per rispondere alla prerogative universalistiche, come diritto fondamentale della persona
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